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AL MUSEO DEL VIOLINO

StradivariFestival, la formidabile alchimia dei fratelli Quarta

Uno austero, l’altro piratesco: trionfante debutto per i due virtuosi del violino affiancati dai ragazzi del gruppo Agon di Moruzzi

Luca Muchetti

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redazioneweb@laprovinciacr.it

08 Ottobre 2022 - 23:18

StradivariFestival, la formidabile alchimia dei fratelli Quarta

Massimo e Alessandro Quarta

CREMONA - Quando il violino è una questione di famiglia. Finisce in trionfo il debutto dei fratelli Alessandro e Massimo Quarta, due nomi ai vertici del violinismo italiano che hanno dato il via alla nuova edizione dello StradivariFestival, giunto al suo primo compleanno a doppia cifra - come ha ricordato il direttore artistico Roberto Codazzi, visibilmente orgoglioso nel proporre una serata da iscrivere fra le più memorabili vissute all’Auditorium Arvedi.

Se infatti l’accoppiata inedita sullo stesso palco dei due fratelli violinisti, rispettivamente impegnati sulle corde di un Alessandro Gagliano 1723 e di un Giuseppe Rocca 1840, era già di per sé motivo di straordinarietà, a rendere ancora più singolare l’appuntamento è stato l’affollarsi degli strumentisti del Gruppo Agon, ensemble nato da un’idea di Martino Moruzzi, giovane clarinettista di Cremona, che ha voluto così continuare il percorso intrapreso da suo padre Mauro, scomparso nel 1999.

massimo

Massimo Quarta

Formidabile l’alchimia dei fratelli Quarta, l’uno austero e zen in abito scuro, l’altro come sempre piratesco e un po’ rock in jeans e camicia bianconera. Richiamanti in scena da lunghissimo applauso, i Quarta Bros chiudono con MassiTango, brano composto da Alessandro e dedicato a Massimo.

alessandro

Alessandro Quarta

«Se suono il violino è solo per merito suo - ha detto Alessandro riferendosi al fratello -. Un bambino gioca di solito con le macchinine, io ascoltavo questo violino meraviglioso e col mattarello della pasta di mamma fingevo di essere Massimo. Essere qui è un onore pazzesco. Massimo Quarta è quel suono che veniva da Cremona, dalla Stauffer, ma un suono che ha poi fatto suo». E rivolgendosi ai ragazzi dell'orchestra: «Per favore, non cambiate mai, siete meravigliosi».

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