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CREMONAJAZZ 2025. IL VIDEO

Maza: anarchia a colori per una festa di suoni

Al Museo del Violino, l’astro nascente della musica latina divisa tra l’Europa e i Caraibi

Luca Muchetti

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20 Maggio 2025 - 10:13

CREMONA - È un viaggio sudamericano che solca molte baie e approda a molte rive quello che la nuova stella cubana del jazz, Ana Carla Maza, ha compiuto anche ieri sera all’Auditorium del Museo del violino in occasione della quarta tappa italiana del Caribe Tour e secondo appuntamento dell’edizione 2025 di CremonaJazz. Jazz, va detto, nell’accezione più ampia del termine: quella che denota una musica multiforme, ibrida e propensa a incorporare ritmi, melodie e formule che incrociano la tradizione popolare con il jazz andando a comporre una versione colta, piena e festante di world music. Cubana di nascita, ma abituata a vivere in Europa fra Barcellona e Parigi, forgiata da un DNA culturale che parla la lingua di legno e polvere del Buena Vista Social Club, Ana Carla Maza è la freschissima autrice di una musica che attinge abbondantemente dal Brasile, così come da Cuba, e poi dal Messico, rimodulando quelle tradizioni e quei ritmi attraverso il rigore di una formazione classica e l’anarchia della passione jazz.

La formazione con cui si presenta anche a Cremona è un trio che - oltre alla voce e al violoncello di Ana Carla - vede la presenza di Milly Perez al pianoforte e tastiere e Jay Kalo alla batteria e percussioni. Una band minimale ma perfettamente in grado di riportare sul palco la ricchezza e i tanti colori del tango, del samba, della bossa, del son, del bolero e delle atmosfere più caraibiche. Il violoncello è a volte suonato con archetto e tanta ortodossia (ed è qui che echi e passaggi più classicheggianti si scoprono nella trama armonica), ma molto più spesso viene pizzicato, talvolta persino colpito con intenzioni percussive in un dialogo continuo con una voce pulita e pastosa che mescola il francese allo spagnolo. Difficile vedere ferma la musicista una volta che ha raggiunto il palco. Lo sgabello al centro della scena serve solo a camuffare l’esplosione di energia per il breve tempo di una tranquilla introduzione strumentale. Il resto è una festa tropicale in cui il pubblico viene più volte invitato a potenziare la sezione ritmica con le mani e Ana Carla Mazza si lascia andare a qualche passo di danza abbandonando per poco tempo il violoncello.

Caribe, l’album che dà il titolo a questo giro del mondo, è il gioioso terzo capitolo di una discografia iniziata nel 2020 con La Flor e proseguita a metà strada nel 2022 con Bahia, prima di Caribe pubblicato l’anno successivo. Tre album che fin nel titolo non lasciano nessuno spazio di fraintendimento circa la provenienza del vento che agita le composizioni di un’artista appena ventinovenne e della quale è lecito aspettarsi altri grandi album. Tanta la curiosità per questo astro nascente del jazz che sfiora di pochissimo il tutto esaurito all’auditorium Arvedi del Museo del Violino.

Questa decima edizione di CremonaJazz è iniziata solo una settimana fa con Al Di Meola, leggenda della chitarra e altro straordinario autore di musica dalle radici profondamente legate al Sud America. Un’inaugurazione molto latina che nelle prossime settimane cambierà orizzonti con una serie di concerti differente e destinata a ingrandire un calendario che culminerà solo a giugno inoltrato. Tutti i biglietti delle prossime serate del festival curato da Roberto Codazzi sono in vendita alla biglietteria dell’Auditorium oppure online su Vivaticket.

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