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‘Last Dance’ è il seguito di ‘Jasmine’

Keith Jarrett-Charlie Haden capitolo secondo in duo

Realizzato per l’etichetta ECM Records nella stessa sessione di registrazioni dell’album del 2010. I due jazzisti disegnano grandi atmosfere musicali

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

11 Giugno 2014 - 14:48

Keith Jarrett-Charlie Haden capitolo secondo in duo
L’etichetta tedesca ECM Records (distribuzione italiana Ducale Music) pubblica in questi giorni un nuovo album in duo della coppia artistica formata dal pianista Keith Jarrett e dal contrabbassista Charlie Haden. Last Dance, il titolo del disco, offre nuova musica della magica session da cui era stato tratto nel 2010 Jasmine, registrato nello studio di casa di Keith Jarrett. In questa nuova selezione di brani Jarrett e Haden ampliano i contorni del progetto includendo classici del jazz come Round Midnight di Thelonious Monk e Dance Of The Infidels di Bud Powell. Anche questa volta ampio risalto è dato a canzoni sentimentali con magnifiche versioni di My Old Flame, My Ship, It Might As Well Be Spring, Everything Happens To Me, Every Time We Say Goodbye in aggiunta a takes alternativi di Where Can I Go Without You e Goodbye, come per creare un legame ideale con Jasmine. «Quando suoniamo insieme, è come quando due persone cantano», dice Jarrett del suo sodalizio con Haden. La sostanza dei brani è scanda- gliata in profondità attraverso le sfumature di significato di una melodia o una lirica esplorata strumentalmente. Haden racconta: «Keith ascolta realmente ed io ascolto. E' questo il segreto. Ascoltare». Le registrazioni nello studio dome stico di Jarrett sono state realizzate in quattro giorni, mettendo insieme — dopo più di 30 anni di separazio ne — due giganti dei rispettivi strumenti e due dei più grandi improvvisatori viventi. Il pianoforte di Keith Jarrett e il contrabbasso di Charlie Haden si incontrano infatti dopo una lunga interruzione (l'ultima collaborazione tra i due risaliva all'acclamatissimo American Quartet sciolto nel 1976) ma sembra veramente che questi anni non siano affatto trascorsi: i due disegnano atmosfere musicali dall'alto delle rispettive esperienze accumulate in carriere decennali arrivando ad una comune visione della musica prodotta. A spiccare non sono per una volta i virtuosismi ma il gusto per la melodia, per la cura del suono, per la gestione dei silenzi e, su tutti, il gusto di creare qualcosa insieme. Come per Jasmine, anche Last Dance fa leva su quattro punti di forza: la scelta del repertorio; l’attenzione per il suono (tipica del’etichetta ECM); il coinvolgimento emotivo dei due musicisti; il carattere riflessivo di Haden che riesce in qualche modo a dominare l'irruenza di Jarrett, tanto che nessuno dei due prevarica l’altro ma il ruolo di primo piano si scambia in maniera assolutamente naturale. Un gran bell’album, sulla scia del precedente, da ascoltare e riascoltare in assoluto silenzio, appartati da tutto quello che ci circonda.
Daniele Duchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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