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A Iseo non solo per il lago

Le vie del centro, il parco delle Torbiere, il monastero millenario

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

12 Febbraio 2014 - 17:24

A Iseo non solo per il lago
Si arriva ad Iseo percorrendo la tangenziale
sud di Brescia e successivamente
la superstrada verso la val Camonica.
L’accesso alle Torbiere richiede
il pagamento di un ticket tramite le
‘colonnine’ della Riserva. Per ulteriori
informazioni e curiosità, www.sanpietroinlamosa.
org, www.torbiere.it e
www.comune.iseo.bs.it.
Si arriva ad Iseo percorrendo la tangenzialesud di Brescia e successivamentela superstrada verso la val Camonica.
L’accesso alle Torbiere richiede il pagamento di un ticket tramite le ‘colonnine’ della Riserva. 
Per ulteriori informazioni e curiosità:
All’ora del tramonto le pareti del monastero di San Pietro in Lamosa si accendono di un colore vivace, come pure le rocce delle colline che lo sovrastano. Le ultime luci del sole infuocano i riflessi delle torbiere di Iseo, pochi metri sotto i terrazzamenti dove fu costruito secoli fa. Il monastero, infatti, ha una storia antichissima: la fondazione del complesso sacro avvenne nel 1083, quando una preesistente chiesetta venne donata ai monaci cluniacensi che la ampliarono trasformandola in un’abbazia. Successivamente il monastero divenne possedimento dei canonici regolari di Brescia e poi, sul finire del Settecento, proprietà privata. Solo verso la fine del Novecento la parrocchia di Provaglio d’Iseo è tornata in possesso del complesso che oggi è costituito da una chiesa, da un chiostro e dalla Disciplina di Santa Maria Maddalena, uno dei luoghi più preziosi vista la presenza di affreschi cinquecenteschi. Il monastero è anche un punto di accesso privilegiato alla Riserva delle Torbiere di Iseo, una vasta depressione paludosa situata appena a valle del lago e che si estende fino alla Franciacorta, nei comuni di Iseo, Provaglio e Cortefranca. Il territorio – oggi una tranquilla riserva naturale – fu invece un luogo di lavoro e patimenti fino a metà del Novecento: per oltre due secoli, generazioni di braccianti si consumarono, chini ed a piedi nudi nel fango, scavando la torba dai fondali delle paludi. L’attività estrattiva durò per un paio di secoli ed ebbe inizio nel Settecento quando venne scoperta la resa calorica della torba essiccata: questo combustibile fossile, derivato dalla decomposizione della fitta vegetazione di superficie, era particolarmente richiesto dalle filande e dalla nascente industria del basso Sebino. Prima del carbone e dell’elettrificazione, servì anche ad alimentare i treni della linea Brescia-Iseo-Edolo. Tra le ‘Lame’ e le ‘Lamette’ sono dunque numerosi gli scorci suggestivi da guadagnare con una semplice passeggiata sui percorsi segnalati dall’ente parco. Ai confini settentrionali della Riserva, sulle rive dell’omonimo lago, Iseo è una cittadina suggestiva dove chiudere una piacevole giornata a breve distanza da casa. A pochi metri dal lungolago, il centro storico di Iseo, di matrice medievale, racchiude un castello dalla storia particolarmente vivace, eretto nell’XII secolo dalla famiglia Oldofredi, e alcune chiese tra le quali la più importante è senz’altro l’antichissima pieve di Sant’Andrea.
Paolo Reale
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