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Polistrumentista in 'No End'

Ecletticità e versatilità. Inusuale Keith Jarrett nei due nuovi album

Nel box set di 3 Cd i piano solo di Bregenz e di Monaco di Baviera

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

30 Dicembre 2013 - 14:00

Ecletticità e versatilità. Inusuale Keith Jarrett nei due nuovi album

L’etichetta tedesca ECM
(Ducale Music) chiude il
2013 proponendo due
album di Keith Jarrett.
✔ Registrato nel suo studio di casa
nel 1986, No End ci illumina su aspetti
musicali di Jarrett finora non documentati.
Lo ascoltiamo qui alla chitarra
elettrica, al basso elettrico e alle
percussioni e batteria, sovraincidere
danze tribali di sua invenzione. «In
qualche modo è successo qualcosa in
quei giorni negli anni '80 che non potrà
essere ripetuto», scrive Jarrett nelle
note di copertina. «Davvero non
c'era in essere, per quanto mi riguarda
nessuna premeditazione o idea di
composizione nell'accezione tipica.
Soltanto una sensazione, un'idea ritmica,
un'idea di linea di basso o di
melodia e nessuna di queste è stata
messa per iscritto. Sulla strumentazione:
la batteria è sempre con me, in
un certo senso. Sono sempre stato attratto
da strumenti che si toccano direttamente
senza meccanismi di mezzo.
Quindi non posso dire di aver
amato il pianoforte tanto quanto la
batteria o la chitarra». Ed è grazie a
questi strumenti (il piano ha qui solo
un cameo) che Jarrett ha plasmato
uno dei suoi album più inconsueti.
✔ Dopo Brema/Losanna, dopo The
Köln Concert e dopo l'epico Sun Bear
Concerts, il successivo sviluppo nei
concerti solistici di Jarrett è quello
qui documentato. Due piano solo
dall'Austria e dalla Germania, registrati
rispettivamente alla Festspielhaus
di Bregenz e alla Herkulessaal
di Monaco, luoghi noti per
l'eccezionale acustica. Mentre il concerto
di Bregenz è stato finora disponibile
su cd, l'esecuzione completa
del concerto di Monaco è qui documentata
per la prima volta. Il box set
comprende 3 cd, un ampio libretto
con note di copertina di Jarrett, il saggio
del critico svizzero Peter Rüedi e
una poesia di Michael Krüger.
L’etichetta tedesca ECM(Ducale Music) chiude il 2013 proponendo duealbum di Keith Jarrett.

Registrato nel suo studio di casa nel 1986, No End ci illumina su aspetti musicali di Jarrett finora non documentati. Lo ascoltiamo qui alla chitarra elettrica, al basso elettrico e alle percussioni e batteria, sovraincidere danze tribali di sua invenzione. «In qualche modo è successo qualcosa inquei giorni negli anni '80 che non potrà essere ripetuto», scrive Jarrett nelle note di copertina. «Davvero non c'era in essere, per quanto mi riguarda nessuna premeditazione o idea di composizione nell'accezione tipica. Soltanto una sensazione, un'idea ritmica, un'idea di linea di basso o di melodia e nessuna di queste è stata messa per iscritto. Sulla strumentazione:la batteria è sempre con me, in un certo senso. Sono sempre stato attratto da strumenti che si toccano direttamente senza meccanismi di mezzo. Quindi non posso dire di aver amato il pianoforte tanto quanto la batteria o la chitarra». Ed è grazie a questi strumenti (il piano ha qui solo un cameo) che Jarrett ha plasmato uno dei suoi album più inconsueti.

Dopo Brema/Losanna, dopo The Köln Concert e dopo l'epico Sun BearConcerts, il successivo sviluppo nei concerti solistici di Jarrett è quello qui documentato. Due piano solo dall'Austria e dalla Germania, registrati rispettivamente alla Festspielhausdi Bregenz e alla Herkulessaaldi Monaco, luoghi noti perl'eccezionale acustica. Mentre il concerto di Bregenz è stato finora disponibilesu cd, l'esecuzione completa del concerto di Monaco è qui documentata per la prima volta. Il box setcomprende 3 cd, un ampio librettocon note di copertina di Jarrett, il saggio del critico svizzero Peter Rüedi e una poesia di Michael Krüger.

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