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Alla scoperta di Colonnata

Nel cuore dell'Appennino toscano, ma a due passi dal mare

Paolo Reale

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lromani@laprovinciadicremona.it

13 Giugno 2013 - 16:44

Alla scoperta di Colonnata

La piazza di Carrara

Uscendo dalla A12 a Carrara si seguono le indicazioni per le ‘cave di marmo’ o ‘Colonnata’ percorrendo l'ampio vialone che collega Marina di Carrara alla città. Giunti a Carrara si procede in salita lungo una stretta strada di collina che passando per Codena e Bedizzano giunge infine a Colonnata.
I l litorale toscano non manca di offrire piacevoli deviazioni ed occasioni di ‘esplorazione’ alla ricerca di destinazioni meno note. Bastano pochi chilometri per lasciarsi alle spalle spiagge affollate e trafficati lungomare e scoprire un entroterra che nasconde, tra anguste vallate e fitte foreste, antichi borghi ricchi di storia, tradizioni e culture. Uno di questi è Colonnata, un piccolo paese che, a prima vista, non si direbbe essere una delle capitali gastronomiche d'Italia. Ed invece questa minuscola frazione di Carrara — aggrappata ad uno sperone roccioso in una valle, quella del Carione, segnata dalla millenaria attività estrattiva— lega il proprio nome ad una delle più raffinate varietà di lardo, appunto il ‘lardo di Colonnata’. Lardo e marmo si legano in un binomio non casuale. Il lardo prodotto tra queste aspre montagne viene stagionato in una vasca di marmo, detta conca, dove riposa per diversi mesi insaporito da sale ed aromi di vario tipo. E proprio il marmo estratto dalle cave di Colonnata si presta in modo unico a questa stagionatura, in virtù di alcune sue peculiarità. Il lardo, nato come companatico povero ma calorico e sostanzioso per sfamare i minatori, mantiene viva l'economia di un paese dove le moderne tecniche hanno reso meno importante il lavoro dell'uomo nelle cave. La ‘sagra del lardo’ di Colonnata attira centinaia di curiosi mentre in paese e nei dintorni si trovano diverse ‘larderie’, osterie che sfornano i piatti della tradizione per gli abitanti della vallata, per i turisti estivi e per i tanti visitatori stranieri. Incuriosisce, infatti, la frequenza di targhe olandesi e tedesche sulla tortuosa provinciale che sale da Carrara. Colonnata, però, non è solo un centro gastronomico.

E' anche un piccolo borgo che risale all'epoca romana: nel II secolo a.C., infatti, i Romani trasferirono a Luni, nei pressi dell'odierna Sarzana, alcune centinaia di schiavi che furono poi indirizzati nelle cave delle Alpi Apuane per estrarre il prezioso marmo con cui venivano abbellite Roma e le principali città delle Repubblica, prima, e dell'Impero, poi. Colonnata, quindi, deriverebbe il proprio nome da ‘colonia’— villaggio degli schiavi— oppure da ‘colonna’ — ovvero una metonimia per indicare il luogo d'origine del marmo utilizzato per le colonne dei palazzi di Roma — o, secondo un'ulteriore interpretazione, da ‘collis’ o ‘columen’ per indicare la posizione a dominio della valle. Una passeggiata per gli stretti vicoli del paese parte dalla piazza centrale, dove spicca la chiesa medievale affiancata dall'elegante campanile con pietra a vista, ed avviene su lastricati della scura pietra locale o di candido marmo. Un vivace contrasto cromatico. Nei secoli l'attività estrattiva non è mai cessata e i segni permangono indelebilmente su queste pendici appenniniche: per i più curiosi è possibile esplorare l'interno di alcune cave mediante visite guidate. Tornando a Carrara, lungo una strada che prima si cala tra fitti castagneti poi rimane scoperta tra le cave, si può cogliere l'occasione per passeggiare per le altre piccole frazioni di montagna come Codena, Bedizzano o Bergiola, a loro modo custodi di ritmi antichi e consolidate tradizioni.
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