L'ANALISI
Il viaggi di Piera Principe, danzatrice cremonese
17 Marzo 2015 - 10:54
Piera Principe
Crema - Teatro San Domenico, ore 20,45
Ingresso libero
Il diario di viaggio di Piera Principe che ha saputo trasformare «Quel maledetto incidente schianto da disastro a dono»
Una serata in collaborazione con la Consulta per le pari opportunità del Comune di Crema e il Centro risorse donna
Intervista di Nicola Arrigoni, letture di Maura Fontana
Il diario di un viaggio nello spazio e nel tempo, ma soprattutto un viaggio di una danzatrice chiamata a fare i conti col proprio corpo ‘incidentato’, offeso, a ridefinirne e riacquisirne le potenzialità e l’espressività, reinventandosi una grammatica fisica del possibile. Il viaggio è quello di Piera Principe, danzatrice cremonese, che, dopo averlo scritto nel libro autobiografico ‘La zattera di Nessuno, diario di una danzatrice tra abilità e disabilità’ (Titivillus editore) lo ripercorrerà lunedì 23 marzo al Caffè Letterario di Crema.
L’appuntamento è per le 20,45, al Teatro San Domenico. L’ingresso è libero e, come ormai tradizione, il Caffè Letterario , nel mese in cui si celebra la Festa della donna, organizza la serata in collaborazione con la Consulta per le pari opportunità del Comune di Crema e il Centro risorse donna per sottolineare in modo non rituale ma più profondo il contributo dato alla società dall’Altra metà del cielo. L’intervista alla danzatrice-scrittrice sarà del giornalista Nicola Arrigoni e la serata sarà intervallata dalle letture di Maura Fontana.
Anche questa serata è resa possibile grazie al fondamentale contributo degli sponsor che sostengono l'attività del Caffé Letterario di Crema: Formazienda, il Fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua, Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca, Fapes di Sergnano, Comitato Soci Coop di Crema, libreria Il Viaggiatore curioso di Crema, Icas di Crema, il quotidiano La Provincia di Cremona e Crema e, naturalmente, la Fondazione San Domenico che ospita gli appuntamenti nella sua splendida ‘casa’.
La ‘ Zattera di Nessuno’ oltre che un libro è un laboratorio di teatro-danza ideato e condotto da Principe per operatori, danzatori, attori, viaggiatori abili e disabili: «Un laboratorio in forma di viaggio ispirato all’Odissea . Le nove tappe segnate sulla mia cartina del Mediterraneo sono approdi tematici dove ogni viaggiatore inscriverà il suo gesto e il suo racconto, sostenuto dalle tecniche teatrali», come spiega la stessa ideatrice.
‘Lola aspetta’ è il titolo dell’affettuosa introduzione di Marco Baliani al volume nel quale Piera racconta di sé e di come la danza l’abbia aiutata a risorgere, anzi sia uno strumento che utilizza nella sua attività di docente di area motoria in ambito della disabilità. ‘La zattera di nessuno’ è la testimonianza, il diario di un viaggio nello spazio e nel tempo, ma soprattutto un viaggio di una danzatrice chiamata a fare i conti col proprio corpo ‘incidentato’, offeso, a ridefinirne e riacquisirne le potenzialità e l’espressività, reinventandosi una grammatica fisica del possibile. E’ questa esperienza che sta a monte dell’attività di Piera Principe, un pregresso autobiografico che nel volume l’autrice lascia alla fine: «Un 21 settembre, pochi giorni prima del mio trentesimo compleanno, mentre percorrevo la statale 145 che collega Milano a Cremona, avvertii uno scarto improvviso, poi un impatto tremendo con la vettura che viaggiava in senso opposto; io tornavo a casa dopo le prove con L. C., una danzatrice del gruppo di Carolyn Carlson. In stato di coma vigile, venni trasportata al San Matteo di Pavia dove restai per un anno intero, subendo diverse operazioni ad entrambe le gambe e al braccio sinistro», scrive.
La zattera di Nessuno è il diario dei laboratori che Piera Principe tiene con disabili o persone con difficoltà motorie, il volume è scritto con cuore e sapienza: «I viaggiatori disabili che abbiamo incontrato dal ‘95 ad oggi mi hanno insegnato a lottare contro i miei pregiudizi (anche quelli che non sapevo di avere), ed è questo il risultato più grande che voglio condividere con voi: il mio cambiamento». Ed è questa consapevolezza, è la memoria poetica del corpo — come la chiama Piera Principe — che accompagna l’attività della danzatrice e operatrice cremonese e che rende possibile l’impossibile, che rende l’uomo un animale meraviglioso che quando sa darsi all’altro trova la poesia e l’armonia in un gesto, in un sorriso, nella voglia di vivere e fa scrivere a Piera Principe: «Quel maledetto incidente si trasformò così da disastro a dono».
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