L'ANALISI
29 Giugno 2025 - 08:02
Giovanni Stroppa con Luca Belingheri
CREMONA - Tra Davide Nicola e la Cremonese c’è di mezzo il contratto da sciogliere con il Cagliari e le trattative per arrivare alla risoluzione tra le parti hanno finito per prorogare — come era stato previsto nei giorni scorsi — l’annuncio del nuovo tecnico grigiorosso ai prossimi giorni.
Sull’agenda grigiorossa l’appuntamento in cima alla lista è proprio l’accoglienza del nuovo allenatore. Una volta dato l’addio a Stroppa, la società ha voluto inseguire un profilo di comprovata esperienza per la Serie A. Il nome di Nicola traccia un solco netto con il recente passato nella massima serie. È il primo passo per evitare di commettere gli stessi errori vissuti tre stagioni fa.
La scelta dell’allenatore piemontese getta presupposti ben diversi rispetto all’esperienza targata Massimiliano Alvini. Nicola a Cremona, salvo mosse di mercato, ritroverà due giocatori che conosce e aveva già allenato in passato: Federico Ceccherini e Federico Bonazzoli. Ceccherini era ancora molto giovane quando Nicola muoveva i primi passi da tecnico: il difensore centrale, appena ventenne, faceva infatti parte del Livorno che nella stagione 2012-2013 aveva centrato la promozione in Serie A. Successivamente, Nicola ha ritrovato Ceccherini nella rosa del Crotone neo promosso in Serie A nel campionato 2016-2017. L’attaccante Bonazzoli, invece, ha incrociato il percorso di Nicola solo recentemente: a Torino nel 2021 e quindi alla Salernitana nella stagione 2022-2023.
Facendo un salto all’indietro, nel Livorno del 2013 giocavano tanti ex grigiorossi. Oltre al già citato Ceccherini, si contavano Giuseppe Gemiti, Simone Salviato, Leandro Rinaudo, Paulinho, Antonio Piccolo, Leandro Greco e Luca Belingheri.
Quest’ultimo, tra i protagonisti del ritorno della Cremonese in Serie B con Attilio Tesser, in grigiorosso ha anche allenato nel settore giovanile prima di passare al Brescia alla guida della Primavera. Belingheri ha avuto anche l’infausto compito di traghettare la prima squadra delle rondinelle nel passaggio tra Gastaldello e Maran proprio nel derby contro i grigiorossi perso nettamente. Da domani resterà senza contratto (era in scadenza nonostante il fallimento del Brescia), ma intanto il biondo centrocampista racconta come lavora Nicola con le sue squadre.
«Al giorno d’oggi — dice Belingheri — è superfluo descrivere come lavora un tecnico parlando del modulo, anche perché Nicola mi ha allenato 13 anni fa e si è evoluto molto durante la sua carriera di allenatore. Ho avuto modo di vedere all’opera le sue squadre e qualcosa è cambiato. La mia testimonianza è doppia: con Nicola ho vinto un campionato di Serie B e sono retrocesso dalla Serie A l’anno successivo. Un conto è giocare per vincere, un altro è giocare per salvarsi nella massima serie. Sono due approcci nettamente diversi, ma ultimamente lui si è specializzato in salvezze e questo implica un modo di giocare diverso. La bravura di Nicola è quella di adattarsi bene alla rosa che ha a disposizione e la sa gestire in base alla categoria: sotto questo punto di vista è cresciuto tantissimo. Ha lavorato in tanti ambienti diversi, si è sempre adattato e ha plasmato il gruppo in base alle esigenze che richiede il campionato».
La Cremonese si ritroverà proprio di fronte a questa situazione. Era abituata a giocare per vincere, adesso che cosa dovrà cambiare?
«I principi restano quelli, la vera differenza è che davanti avrai avversari di una forza superiore in molti casi. Nicola riesce a dare una identità chiara alle sue squadre ma è bravo a studiare gli avversari e prendere le contromisure. A Cagliari cercava di imporre il suo gioco anche contro le grandi squadre, ma è chiaro che non è possibile farlo allo stesso modo contro chiunque e bisogna adattarsi. Nicola sa arrivare direttamente al cuore e alla testa dei giocatori per come lo conosco. È sempre stato definito un motivatore, perché riesce a trasmettere la carica giusta, sa trascinare con il suo modo di fare».
Nicola si è guadagnato l’etichetta di tecnico esperto in salvezze a Crotone quando al termine di una cavalcata incredibile aveva promesso: «Se ci salviamo, torno in bici da Crotone fino a Torino». Sia Sky che la Gazzetta seguirono da vicino quel suo personale Giro d’Italia, quando pedalò per oltre mille kilometri dalla Calabria a Vigone.
Mentre la Cremonese attende di annunciare il suo nuovo condottiero, c’è chi a Cremona si sta ancora godendo una promozione sudata ma stupenda.
«A Cremona — chiude Belingheri — ho vinto un campionato e mi sento sempre un ex grigiorosso particolare. Non perdo occasione per seguire la Cremonese e mi ha fatto piacere vederla ritornare in Serie A. La squadra era forte e la proprietà Arvedi ha messo a disposizione giocatori all’altezza ma vincere non è mai semplice quando hai aspettative alte. Essere promossi dopo i playoff è un altro motivo in più d’orgoglio perché non è semplice. Specie se davanti ritrovi uno Spezia solido. Dopo la sofferenza di una finale persa, l’ambiente grigiorosso è stato bravo a non perdere fiducia e a ricominciare la corsa. Adesso sulla carta cambia tutto: le qualità individuali in Serie A si alzano ma la Cremonese ha già un’ottima squadra da cui ripartire. Conoscendo la proprietà, mi aspetto investimenti adeguati ma servono anche persone come Nicola che aiutino i ragazzi alla prima esperienza».
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