L'ANALISI
01 Maggio 2025 - 15:53
Paulo Azzi in azione
GENOVA - A Marassi scende in campo una Cremonese lontana parente della squadra che chiude sempre il match con una quantità soddisfacente di tiri. I grigiorossi combinano poco e contro la Sampdoria lo 0-0 è il risultato che esprime meglio i pochi contenuti di un match in cui nessuno ha ottenuto quello che voleva. Il punto non spinge la Sampdoria fuori dalle sabbie mobili della zona playout e dall'altra parte lascia la Cremonese staccata dallo Spezia che si porta a +6 e in pratica mette al sicuro il terzo posto anche se manca ancora lo scontro diretto da giocare. Alle spalle della Cremonese incalza invece la Juve stabia che ha battuto il Catanzaro nello scontro diretto in chiave playoff. La squadra di Pagliuca adesso è dietro di 4 lunghezze. Insomma, un risultato, quello maturato a Genova, con lievi conseguenze sulla classifica, ma i grigiorossi dopo un primo tempo abbastanza in sordina, non stati aggressivi in una ripresa in cui la Samp è sparita quasi del tutto dal campo.
Dopo il fischio di inizio di Marchetti si assiste a una gara ingessata, che fatica a sbloccarsi. Sampdoria e Cremonese giocano a non farsi male e il primo tempo è avaro di emozioni. Nessun gol perché nessuno ha provato a cercarlo, anche se ad andarci più vicina è stata la Cremonese con Johnsen. Troppo poco però per prendere in mano una gara in cui la Sampdoria, che ha più motivi per cercare il risultato pieno, ha messo pochi brividi alla difesa grigiorossa. Per almeno mezzora non accade nulla. Solo al 18' un rimpallo al limite tra Bianchetti e Benedetti mette in condizione Niang di calciare ma Fulignati alza in angolo. Intervento non molto difficile. La Cremonese fa girare palla ma accelera poco, va poco in verticale, resta coperta di fronte al nuovo modulo adottato da Evani (4-4-2) che non crea problemi. L'unico guizzo dei grigiorossi arriva al 35' quando Johnsen vince un rimpallo in area e si trova solo davanti alla porta ma il suo tiro centrale è salvato sulla linea da due difensori. Tutto qua: due parate in 45 minuti.
Nella ripresa la Cremonese si presenta più determinata e soprattutto col baricentro più alto, ma superare la doppia diga creata da Evani non è facile. Tanta circolazione palla e poca qualità nello stretto tengono i blucerchiati arroccati attorno alla propria area di rigore e impediscono di colpire. I cross in area sono pochi e quasi mai intercettati. De Luca gioca spesso da solo e non vede palla, Johnsen alterna giocate personali senza costrutto. Zanimacchia spinge molto bene, Azzi prova a fare lo stesso ma non è lo stesso giocatore ammirato fino a qualche settimana fa. La Cremonese tiene il campo, come detto, ma l'unico tiro vero arriva da Collocolo che impegna Cragno in una respinta complicata. Per il resto da segnalare solo Pickel che si avventa tardi su un cross teso di Zanimacchia.
Cremonese da numeri poco esaltanti ma Sampdoria messa peggio, perché Fulignati nella ripresa resta a guardare e lo spettro della retrocessione continua a disturbare il sonno dei blucerchiati.
Ora per la Cremonese parte il trittico finale da urlo: domenica allo Zini arriva il Sassuolo, quindi venerdì scontro diretto (forse inutile) contro lo Spezia e infine altra trasferta a Pisa martedì 13. Tutto per salvaguardare il quarto posto e guadagnarsi l'accesso ai playoff direttamente dalla semifinale. Ancora da guadagnare però, manca l'ultimo sforzo per mettersi in tasca matematicamente il pass tanto atteso.
Sampdoria-Cremonese 0-0
Sampdoria (3-5-2): Cragno; Altare, Curto, Ferrari; Depaoli (46′ Venuti), Benedetti (80′ Akinsanmiro), Vieira, Yepes (65′ Ricci), Beruatto; Sibilli (87′ Sibilli), Niang (65′ Abiuso). All. Evani.
Cremonese (3-5-2): Fulignati; Antov, Ravanelli (46′ Ceccherini), Bianchetti; Barbieri (46′ Zanimacchia), Collocolo (70′ Castagnetti), Pickel, Vandeputte (65′ Valoti), Azzi; De Luca, Johnsen (80′ Bonazzoli). All. Stroppa.
Arbitro: Marchetti di Ostia Lido.
LE PAGELLE
FULIGNATI: i due interventi più difficili non contano perché su azioni annullate per fuorigioco. Nel primo tempo vola bene sul tiro di Niang, nella ripresa fa o spettatore. 6
ANTOV: gara robusta a livello fisico e precisa nei controlli palla. Sui suoi standard, non molla nulla. 6.5
RAVANELLI: con Niang duelli aerei duri ma se la cava. La difesa non va mai in affanno e non concede tiri. 6.
BIANCHETTI: in attacco si fa vedere con scarsi risultati, bene dietro dove la samp non sfonda. 6
BARBIERI: sulla fascia combina poco ed è anche abbastanza confuso negli interventi. Esce a fine primmo tempo perché ammonito. 5.5
COLLOCOLO: una prova di sostanza senza tanti errori e buona copertura. Un tiro nella ripresa che impegna Cragno. 6
PICKEL: riproposto come centrale dove di solito sta Castagnetti, fa il duro e se la prende un po’ con tutti gli avversari. Lotta come un leone su tutti i palloni. 6
VANDEPUTTE: qualche suggerimento e nulla più, in linea con la prova della suadra senza acuti. 6
AZZI: confusionario con la palla fra i piedi, non è ancora ai livelli che abbiamo imparato ad apprezzare. 5.5
DE LUCA: l’ex di turno fatica. Servito poco e spesso isolato corre a vuoto e non vede palla. 5.5
JOHNSEN: una delle occasioni più ghiotte della gara capita sui suoi piedi e la sbaglia. Non efficace come al solito, abbastanza impreciso. 5.5
ZANIMACCHIA: altro sprint sulla destra e la squadra ne guadagna in peso offensivo. 6
CECCHERINI: buon ingresso, si mette al centro della difesa e intercetta tutti i palloni oltre che costruire dal basso. 6
CASTAGNETTI: prova ordinata ma senza suggerimenti degni di nota. Anche lui in linea con la prova della squadra. 6
VALOTI: qualche iniziativa, qualche scambio ma non riesce ad andare alla conclusione o ritagliarsi spazi in area. 6
BONAZZOLI: nel finale si butta su una palla vagante ma perde il duello con Cragno fuori dall’area. 6
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