Cremonese: 'Sei gare per dirci chi siamo'

CREMONA «Le prossime sei partite diranno molto, sono sfide chiave per la Cremonese». Il direttore sportivo Simone Giacchetta è sereno, ma sa dell’importanza del ciclo che partirà sabato in casa contro il Lecco. Oltre ai neopromossi ci saranno le sfide di Pisa, in casa con il Venezia, di Piacenza contro la FeralpiSalò, in casa con il Modena e a Palermo. La chiusura del girone d’andata darà la cifra della Cremonese, sotto tanti punti di vista.

Partiamo da sabato.
«Dobbiamo calarci perfettamente con quella che è la mentalità della serie B. Non esistono partite facili. Il Lecco ha battuto il Parma, è una squadra in salute ed è una di quelle formazioni che ha calciato più in porta nella stagione con la Cremonese. In casa dobbiamo costruire la nostra forza. Fino a ora non ci è riuscito al massimo, ma nell’ultimo periodo abbiamo trovato il passo giusto».

Si arriva dalla sosta. Tanti in nazionale. Motivo d’orgoglio per la Cremonese.
«Verissimo, direi un segnale fondamentale. Anche in sede di mercato è importante che la Cremonese sia conosciuta in tutto il mondo. Con i giocatori nelle varie selezioni un pezzo di Cremona esce dai confini e diventa di dominio mondiale. In questi anni lo status del nostro marchio è diventato sempre più importante, quando un giocatore deve scegliere sa che la Cremonese è sinonimo di serietà».

La squadra sembra stare meglio sotto ogni punto di vista.
«C’è entusiasmo e il gruppo è compatto. I malumori di inizio anno sono spariti e i ragazzi si trovano bene tra loro. Abbiamo più freschezza atletica, il lavoro sta pagando. Il cambio di allenatore aveva mutato anche la nostra filosofia di gioco e quindi il tempo per lavorare era necessario. Ora stiamo crescendo».

Cosa non funziona?
«La squadra deve trovare continuità, sia nel lungo periodo e sia nella partita stessa. Nelle ultime uscite abbiamo fatto molto bene. Adesso dobbiamo confermarci dopo la sosta. Ripeto, dobbiamo entrare perfettamente nella mentalità di questo campionato. Per vincere hai bisogno di sporcarti, lottare, soffrire contro chiunque dal primo al 90’».

Il 2 gennaio si riaprirà il mercato, fino al 31. Portiere? Altre operazioni?
«Adesso dobbiamo fare bene queste sei partite che determineranno anche certe decisioni. Di certo ci guarderemo intorno per un portiere visto che ne abbiamo perso uno per tutta la stagione. Jungdal ha la nostra massima fiducia e deve continuare così. È un ragazzo speciale, parla tre lingue, è educato e molto serio. Sta lavorando ed è un prospetto su cui la Cremonese ha investito. Deve fare bene come il resto della squadra. Sappiamo di avere una rosa numerosa ma che ci sarà spazio per tutti. Ovviamente se ci dovessero essere dei calciatori insoddisfatti allora vedremo come muoverci».

Intanto sono arrivati i rinnovi di Buonaiuto e Sarr.
«Erano accordi presi già durante l’estate. Poi però ci siamo concentrati su altre priorità e l’ufficializzazione è uscita solo adesso. Non ci sono mai stati problemi. Sono due giocatori della Cremonese su cui puntiamo».

Sarà l’occasione per salutare Valeri?
«In questo momento non è un argomento in nota».

Come valuta la stagione?
«Stiamo facendo un campionato di rincorsa e non è mai semplice. Ma la rosa della Cremonese è di livello e guardando i giocatori si percepisce grande entusiasmo. Vogliamo recuperare altri punti, le prossime sei partite saranno l’occasione visti gli scontri diretti».

Rimpianti?
«No. Sinceramente almeno due o tre punti in più li potevamo avere. Abbiamo un debito con la fortuna. Tra Bari, Samp e Sudtirol di certo avremmo meritato più di un pareggio. Ma dobbiamo essere bravi ad andarcela a cercare spingendo sempre al massimo».

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