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CALCIO SERIE B

La Cremonese e il portiere con la valigia

La storia di Jungdal diventato titolare dopo l'infortunio di Sarr

Fabrizio Barbieri

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fbarbieri@laprovinciacr.it

14 Novembre 2023 - 19:21

Cremonese e il portiere con la valigia

Andreas Jungdal classe 2002

CREMONA - Lo sguardo tranquillo, un italiano preciso, nessun tentennamento. Cremona scopre Andreas Jungdal che potrebbe diventare il portiere titolare da qui alla fine della stagione. L’infortunio di Sarr, con annessa operazione, gli ha aperto un portone verso il futuro. A Brescia ha fatto bene, in Coppa Italia con il Cittadella anche. Se il suo rendimento darà queste garanzie potrebbe essere lui il nuovo ‘numero uno’.

Che attaccante ti spaventa? «Nessuno». Sentivi pressione? «Nessuna». Al termine del derby vinto a Brescia, in sala stampa Andreas è arrivato con il sorriso ma senza scomporsi troppo. Per nulla sbruffone, è sembrato sereno. Un modo di fare simile al collega Szczęsny della Juventus a cui assomiglia anche fisionomicamente, con la speranza che gli si possa avvicinare anche tecnicamente in tempi brevi...

Dalla sua Jungdal ha la giovane età (21 anni) e il carattere. Non lo spaventano gli attaccanti, ma nemmeno gli spostamenti a cui è abituato fin da bambino. Infatti, pur essendo danese di nazionalità, è nato a Singapore dove il papà lavorava. I primi 10.000 chilometri li ha percorsi risalendo il mondo fino alla Danimarca paese di origine della sua famiglia. Lì ha iniziato a indossare i guanti da portiere e ha fatto tutto il percorso delle nazionali giovanili disputando almeno una gara in tutte le selezioni. La svolta è arrivata nel 2020 quando il Milan lo ha scovato nelle giovanili dal Boldklub, una piccola realtà della città di Vejle (119.000 abitanti).

Andreas prima di venire tesserato dai rossoneri è stato in prova per tutto il mese di febbraio conquistando tutti grazie a suoi mezzi fisici e atletici. Sono 195 centimetri di altezza, un fisico asciutto e buone doti, oltre che con le mani, anche con i piedi. «Mi piace l’impostazione dal basso. Devo migliorare nelle uscite ma non mi spaventa tentarle» erano state le sue prime parole.
Firmato il contratto ha iniziato con la Primavera del Milan. Poi il Covid ha spento la luce. Tutti rinchiusi in casa e anche per lui la difficoltà dell’isolamento in un paese che non conosceva affatto. Ma Andreas è sempre stato un ragazzo intelligente e ha trasformato quel momento di clausura in un’opportunità. Ha studiato per prendere la patente e imparare l’italiano. Due obiettivi raggiunti con successo. Soprattutto il fatto di poter comunicare meglio ha favorito la sua carriera nella Primavera rossonera.

Il suo viaggio però era appena iniziato visto che dal Milan è passato nella Bundesliga austriaca con la maglia dell'Altarch. Non una squadra di prima fascia con cui ha raccolto 10 volte la palla nel sacco in sole 6 partite. Poi il ritorno a Milano e la proposta della Cremonese con il ruolo di secondo portiere alle spalle di Sarr. Andreas di certo non si è fatto intimorire, ha chiuso per l’ennesima volta la valigia ed è arrivato ai piedi del Duomo con il solito carico di ottimismo.

L’esordio assoluto in grigiorosso è avvenuto in Coppa Italia contro il Cittadella, preciso, con un gol subito ma anche una grande parata. Ma Stroppa, e lo stesso Jungdal, non potevamo immaginare che il treno giusto stesse per arrivare. Nel giro di qualche giorno il crociato saltato di Sarr gli ha aperto un portone. L’esordio a Brescia senza prendere gol e festeggiando sotto la curva è storia recente e la speranza è quella che possa diventare una piacevole abitudine.

A Cremona la tradizione di portieri stranieri è solamente recente. Il primo è stato Nicolas Bremec (nato a Barcellona ma uruguayano) nella stagione 2013-2014. Da lì poi sono passati il kossovaro Ujkani, il serbo Radunovic, il polacco Ciezkowski, Sarr dal Senegal, Radu dalla Romania per chiudere proprio con Jungdal dalla Danimarca con cui proprio ora è in ritiro con la U21 in attesa della sfida di lunedì contro il Galles.

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