Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

La nostra storia

Pubblicato l’ottavo volume della ''Storia di Cremona'': il Novecento, gli autori e i saggi

Una lunga trattazione tra Unità, fascismo e ripresa Le vicende urbanistiche e lo stravolgimento

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

07 Gennaio 2014 - 16:54

Pubblicato l’ottavo volume della ''Storia di Cremona'': il Novecento, gli autori e i saggi
Otto splendidi volumi che racchiudono più di 2000 anni di storia cremonese, della città e del contado. Chiusa nei giorni scorsi con la pubblicazione dell’ottavo volume, ‘Il Novecento’ l’impresa editoriale della monumentale ‘Storia di Cremona’. Un’opera alla quale hanno lavorato più di 100 persone, studiosi, grafici, ricercatori. Resa possibile grazie al contributo decisivo della Banca Cremonese. L’ultimo libro, ‘Il Novecento’ è stato quello più controverso, che è stato al centro anche di polemiche politiche, anzi ideologiche, per l’interpretazione di alcuni periodi, come ad esempio il fascismo. Ma alla fine ha visto le stampe, e gli studiosi che lo hanno redatto hanno fatto un’opera completa e unitaria anche se alcuni aspetti, come afferma il coordinatore Giorgio Chittolini, vanno sicuramente approfonditi. I saggi sono aperti dalla curatrice del volume, Elisa Signori, che tratta la nascita della democrazie e delle istituzioni dalla fine del XIX secolo al 1922, anno della presa del potere da parte del fascismo. La studiosa pone l’accento sul clima di rinnovamento politico e sociale che caratterizzava la città e sembrava archiviato ‘ogni progetto di involuzione reazionaria’ dopo la repressione dei tumulti popolari di fine ’800. E' toccato a Luciano Zani sottolieneare la fine dei sogni riformistici e progressisti con l’avvento del fascismo, «indissolubilmente legato al nome di Roberto Farinacci». Zani ripercorre le vicende della città e delle campagne percorse dalle squadracce del ras, le repressioni, il controllo sulla società e la cultura. Il tentativo del gerarca di fare di Cremona una città stato. Un suo feudo personale, un esempio che doveva servire anche per Mussolini. A trattare i rapporti tra i due è Emilio Gentile, che racconta l’antagonismo di Farinacci, mascherato da una devozione che è di facciata, che spesso lo porta in collisione con il Duce. Anche per quanto riguarda le alleanze e la conduzione della guerra. Periodo questo sviluppato da Maria Luisa Betri che racconta i cinque anni di sacrifici e di lutti che la città ebbe a subire per la ‘guerra di Mussolini’. 
E i primi sussulti antifascisti, le prime opposizioni sono narrate da Marco Minardi, che arriva fino alla lotta armata di resistenza che ebbe come protagonisti tanti cremonesi che pagarono anche con la vita. E con la vita pagò anche Farinacci che ritornato in città, minaccia addirittura di raderla al suolo e vuole vendetta, come scrive Luigi Ganapini. Finita la guerra Cremona come le altre città del Nord d’Italia è stremata, c’è un Paese da ricostruire, e il compito di descrivere il fermento e la voglia di rinascere è toccato a Pierangelo Lombardi, che analizza i partiti e le lezioni, dal referendum alle politiche, e i cremonesi che al voto ci vanno compatti. Una preziosa appendice al saggio è l’elenco dei sindaci e i periodi di governo. Tempi di grande trasformazione sociale ed economica e a trattare questo argomento è Giorgio Bigatti che con grande copia di fonti e documenti testimonia la grande trasformazione economica della città, forte delle 22mila aziende agricole, le produzioni casalinghe di zoccoli, pianelle e cesti. Problemi economici che incidono anche nelle famiglie e nel rapporto con la fede e la chiesa, argomento questo tratteggiato mirabilmente da don Andrea Foglia. Ecco allora i Bonomelli, i Cazzani, i Miglioli, che individuano nei nuovi sistemi produttivi anche pericoli per la stabilità delle famiglie con le loro esigenze materiali, come la casa. E l’edilizia e le trasformazioni urbanistiche vengono analizzate da Massimo Terzi, che non risparmia critiche a scelte che hanno snaturato completamente la città. Che deve fare i conti anche con le nuove sfide dell’istruzione, argomento trattato da Matteo Morandi che parte dalla morte del benefattore Costantino Soldi arriva alla rinascita della cultura e dell’istruzione democratica dopo la caduta del fascismo e la nascita della scuola di Paleografia Musicale. La cultura e la politca al femminile è trattata da Marina Tesoro, che tratteggia alcuni ritratti di donne, prese a paradigma.
Fulvio Stumpo
Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi