L'ANALISI
CINEMA
24 Agosto 2025 - 11:59
Una scena del film di Somai Shinji ‘Typhoon Club’, uscito nel 1985
CREMONA - Tre film per segnare la ripresa dell’attività autunnale e per (ri)scoprire un maestro del cinema giapponese, Somai Shinji: al cinema Filo (piazza Filodrammatici), in collaborazione con la Tucker Film, a partire dal 4 settembre sono in programma tre film del regista di culto.
Morto troppo presto, Somai Shinji ha lasciato un segno indelebile della propria arte narrativa (pochi hanno saputo raccontare i tumulti dell’adolescenza e dell’infanzia come lui) e stilistica (basterebbe citare i suoi long take, inquadrature prolungate). Tre i titoli che compongono la rassegna dal titolo evocativo Nel tifone della giovinezza - Alla scoperta di Somai Shinji, una dedica tanto preziosa quanto necessaria: P. P. Rider (1983), dove ‘ragazzini’ fa rima con Yakuza (4 settembre), Typhoon Club (1985), di cui s’innamorò Bernardo Bertolucci (11 settembre), e Moving (1993), selezionato a Cannes per Un certain regard (18 settembre). Le proiezioni avranno inizio alle 21.
«Esploso durante un periodo cruciale per la scena cinematografica giapponese, tra il black out degli anni ’80 e la rinascita degli anni ’90, Somai Shinji non ha fatto in tempo a consacrarsi anche in Occidente- evidenzia una nota del Filo -. O, almeno, non nella stessa misura dei ‘figli famosi’ della New Wave (Takeshi Kitano, Kurosawa Kiyoshi, Takashi Miike). Nel tifone della giovinezza, dunque, risponde a un’urgenza e a un desiderio: l’urgenza di celebrare una figura chiave del cinema contemporaneo, non solo orientale, e il desiderio di restituire a Somai Shinji, considerato un maestro dai maestri Kore-eda Hirokazu e Hamaguchi Ryusuke, la notorietà che gli spetta».
I tre film che compongono la rassegna offrono una rara opportunità di esplorare la filmografia di uno dei cineasti più apprezzati del cinema giapponese contemporaneo e sono disponibili per i cinema che decideranno di programmarli. Somai Shinji è celebre per la sua capacità di mescolare drama e commedia, in un equilibrio perfetto tra la realtà e la fantasia. La sua esplorazione delle emozioni umane e delle relazioni interpersonali è ciò che lo rende un autore di culto, amato da critica e pubblico.
La rassegna offrirà anche l’opportunità di approfondire il contesto storico e sociale che ha influenzato il suo lavoro.
Irresistibile inno al vitalismo dell’adolescenza, ma anche alla piena libertà della creazione cinematografica, il bizzarro action movie P.P. Rider scaraventa un trio di ragazzini dentro l’avventura metropolitana più implausibile che ci sia. «È uno dei film sull’adolescenza più belli e più toccanti che mi sia mai capitato di vedere. Un film assolutamente devastante…»: nelle parole di Bernardo Bertolucci, chiamato a valutare Typhoon Club come giurato del primissimo Tokyo International Film Festival (1985), ritroviamo tutta la potenza del film. Potenza psicologica, potenza visiva: è la storia di sei giovanissimi studenti minacciati dall’arrivo di un tifone e costretti a rifugiarsi per una notte dentro alla propria scuola. La protagonista di Moving, invece, è Renko: ha undici anni e una famiglia che sta andando a pezzi: nonostante il suo ingenuo ottimismo e i suoi goffi tentativi di sabotare la crisi, il divorzio di papà Kenichi e di mamma Nazuna è ormai dietro l’angolo. Il matrimonio è finito. Ci sono mille modi per diventare grandi, per smettere di essere bambini, e Renko diventerà grande (inevitabilmente prima del tempo) scoprendo giorno dopo giorno sé stessa.
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