L'ANALISI
03 Luglio 2025 - 09:40
CREMONA - Balla da sempre, da quando era piccolissimo e gli era sufficiente ascoltare musica, qualsiasi musica per cominciare a muoversi. Una vocazione naturale, tanto talento e una determinazione che spesso manca anche agli adulti: Jacopo Bini, 13 anni - compirà i 14 il prossimo 7 dicembre - è stato ammesso alla scuola di ballo del Teatro alla Scala, accademia tra le più prestigiose al mondo, culla di ballerini e ballerine che hanno fatto la storia della danza e che sono stati applauditi nei teatri di tutto il mondo. Talento e determinazione, ma anche un pizzico di casualità.
«Non posso dire quando Jacopo ha cominciato a ballare, da subito ha cominciato a muoversi al ritmo della musica - ricorda la mamma, Giorgia Ruggeri -. L'idea di iscriversi a una scuola però è nata per caso. Ho un'altra figlia, che adesso ha 10 anni. Quando ne aveva 4 ha chiesto di fare danza, siamo andate a vedere una scuola e Jacopo è venuto con noi. Alla fine, si è iscritto Jacopo».
È stato a Teatrodanza - la scuola di Silvia e Paola Posa - che Jacopo ha mosso i suoi primi passi ‘ufficiali’. Classica, moderna, contemporanea e hip hop e altri generi vissuti con disciplina sì, ma come un gioco. Per imparare a ‘sentire’ la musica e a prendere le misure con il proprio corpo e con lo spazio, per capire le basi di un linguaggio che è artistico ed espressivo al tempo stesso.
Aumenta l’impegno e aumenta la passione. Jacopo balla, balla appena può. A lezione, a casa, appena torna a casa da scuola. Non lo ha fermato neppure il Covid. «In quel periodo ha cominciato a seguire le videolezioni - ricorda la mamma - e ha cominciato ad appassionarsi alla danza classica. All’inizio non ci sembrava neppure possibile: Jacopo è sempre stato un bambino molto vivace, molto esuberante e la classica richiede una disciplina estrema».
Merito (indiretto) anche di Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala, Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York, Guest Artist del Royal Ballet di Londra: una leggenda per chiunque, un mito assoluto per un ragazzino che ama la danza e che ha deciso - all’epoca forse non del tutto consapevolmente - di farne la sua vita. Entrare alla Scala diventa l’obiettivo di Jacopo. Un’impresa non da poco, visto che ogni anno le candidature sono centinaia e gli ammessi poche decine. Partecipano alle selezioni ragazzini e ragazzine da tutto il mondo, tutti preparatissimi. Non basta essere bravi. Non basta neppure essere bravissimi. Occorre anche saper tenere sotto controllo le emozioni, per esempio. Prepararsi a una vita di sacrifici e impegno proprio in un’età che invita alla spensieratezza. Jacopo accetta la sfida con sé stesso.
Comincia a prendere lezioni private di danza classica da Laura Costa (che alla Scala si è diplomata anche Maître de Ballet) della scuola Lecolededanse, e allo studio dedica ogni momento libero. La svolta arriva lo scorso anno, quando Jacopo frequenta uno stage con Lorenzo Bernardi alla scuola Il Lago dei Cigni di Martina Sassano. Bernardi è un giovane cremonese che a 8 anni ha scoperto la danza, con Rossana Bettoli a Sporting Life, e che poi è approdato alla Scala. Un po’ come Jacopo, prima di Jacopo. Ora Lorenzo lavora a Tolosa all’Académie Carole Massoutié, una delle tante scuole che in Francia - dove la danza è coccolata e finanziata - preparano giovani e giovanissimi talenti. Ed è lì che si trasferisce Jacopo, con l’obiettivo di prepararsi all’esame di ammissione alla scuola del Teatro alla Scala.
«È stata molto dura, per lui e per noi - ammette mamma Giorgia -. Jacopo si è trovato solo in mezzo ad altri ragazzini come lui. Tolosa è a mille chilometri da Cremona, non ci siamo visti spesso in questo periodo. Il telefono non basta a colmare l’assenza, non sono mancati momenti anche forti di scoraggiamento. Noi abbiamo appoggiato il suo sogno fin dall’inizio e Jacopo era consapevole anche che questo ha comportato dei sacrifici. Però gliel’abbiamo detto: se la situazione fosse stata troppo dura per lui, saremmo andati a prenderlo subito, senza pensarci perché la sua serenità viene prima di tutti». Lasciare che tuo figlio prenda il volo è uno dei momenti più difficili nell’esperienza di un genitore, ma «Jacopo ha dimostrato una maturità straordinaria, decisamente superiore a quella dei suoi coetanei».
Jacopo ha passato la selezione: si sono presentati oltre 360 candidate e candidati, provenienti dalle scuole di danza di tutto il mondo. Ne sono stati ammessi trentatre, undici ragazzi e ventidue ragazze. «Da settembre - sottolinea il sito del teatro -, si aggiungeranno a quanti già frequentano per seguire le lezioni in Accademia. A tutte e tutti loro va un grande benvenuto: li ritroveremo presto nei molti spettacoli che compongono il calendario della Scuola». A settembre la vita di Jacopo e della sua famiglia cambierà ancora una volta. Ma il sogno ora si può toccare con mano.
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