L'ANALISI
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE
22 Gennaio 2025 - 12:37
A sinistra Carlo Alberto Carutti nel 2013 all’inaugurazione delle ‘Stanze per la musica’
CREMONA - ‘Le stanze per la musica’, denominazione che l’ingegner Carlo Alberto Carutti volle per sottintendere l’idea di un museo vivo e partecipato, vetrina per appassionati e visitatori, oggetto di studio per addetti ai lavori ma anche spunto per momenti di intrattenimento, concerti e spettacoli, oggi tornano finalmente all’attenzione dell’amministrazione comunale. Rodolfo Bona, Assessore alla cultura, sta definendo infatti l’accordo con la famiglia del mecenate milanese su conservazione e valorizzazione della collezione di strumenti storici affidata all’Ala Ponzone nel lontano 2013.
A questo proposito la famiglia ha individuato il conservatore, il maestro Fausto Cacciatori, già conservatore delle collezioni del Museo del Violino andando così a soddisfare la condizione che l’ingegnere, all’epoca, aveva dettato: che la sua collezione di strumenti a pizzico avrebbe arricchito l’Ala Ponzone — e con esso l’intero patrimonio liutario cremonese — a patto che violini, viole, viole d’amore, pochettes e ghironde, strumenti a corde pizzicate fra cui chitarre, english-guitars, mandolini e liuti appartenuti a noti collezionisti, musicisti ed aristocratici non rimanessero chiusi nelle vetrinette «appesi come salami».
Per Carutti — ingegnere come l’indimenticato fratello Gianni, e altrettanto generoso — gli strumenti devono essere suonati. E così sarà, mentre si sta già stilando un calendario di incontri-concerto in cui si potrà dar voce alla collezione Carutti già la prossima primavera. Una prima ricognizione a cui hanno partecipato anche i ragazzi dei corsi di restauro di CrForma ha permesso la stesura delle schede conservative limitatamente agli strumenti a pizzico. «Alcuni potranno subito essere suonati, altri avranno bisogno di qualche intervento», spiega Cacciatori che ricoprirà l’incarico pro bono, volontariamente e a titolo gratuito. Proibitivo, al momento, mettere mano all’allestimento. Si è invece conclusa la revisione degli impianti di umidificazione, deumidificazione e controllo della temperatura, intervento realizzato «con risorse nostre — ha detto Bona — provenienti dai biglietti venduti nei nostri musei. Mi adopererò per valorizzare il contenuto — aggiunge Cacciatori — un piccolo tesoro che vorremmo far conoscere al pubblico e soprattutto ai giovani alla scoperta delle mille anime degli strumenti a pizzico, partendo dalla chitarra barocca toccando jazz, folk, pop, classica fino alla tradizione cantautorale» «in una prospettiva non statica, solamente espositiva, ma dinamica, grazie ad incontri nei quali gli strumenti saranno inquadrati storicamente, raccontati nelle vicende che li hanno condotti a far parte della collezione e infine suonati», aggiunge Bona.
La sala Manfredini che è proprio lì accanto, sempre più apprezzata per le sue caratteristiche acustiche e di illuminazione, si presterà allo scopo. Da una condizione dettata e realizzata a un desiderio ancora da esaudire. Che a Cremona, aveva auspicato Carutti, mancato nel 2022, venisse istituito un Concorso triennale internazionale per chitarre così come avviene per gli strumenti ad arco. Un’idea che meriterebbe sostegno, in nome di uno sviluppo sinergico delle diverse anime della liuteria.
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