L'ANALISI
18 Agosto 2024 - 10:33
CREMONA - «E venne la notte, e fu una notte tale, che si conobbe che gli occhi umani non avrebbero dovuto assistervi e sopravvivere. Tutti sentirono questo: nessuno dei guardiani, né italiani, né tedeschi, ebbe l’animo di venire a vedere che cosa fanno gli uomini quando sanno di dover morire». Così Primo Levi in Se questo è un uomo, in un brano del capitolo iniziale Il viaggio. Si tratta di un brano in cui del tutto casualmente è caduto l’occhio, ma che si crede ben esprima l’aspetto lessicale, il ritmo narrativo, la precisione del linguaggio, l’eco metaletteraria (in questo caso biblico: e venne la notte…).
THESAURUS PRIMO LEVI: UN PROGETTO DI RILIEVO EUROPEO
Sono questi aspetti che saranno al centro del Thesaurus Primo Levi. Genesi e disseminazioni di un corpus novecentesco, il Progetto di Rilevante Interesse Nazionale, finanziato dall’Unione Europea (Next Generation EU) che coinvolge un gruppo di studiosi delle Università di Pavia, Padova, Parma e Torino, in collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo Levi. Il progetto ha come ateneo capofila quello pavese e in particolar modo il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali con sede a palazzo Raimondi. L’intero progetto è coordinato da Mariarosa Bricchi, docente di linguistica presso il dipartimento cremonese.
LE PAROLE DI LEVI: UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO
«Il progetto mira alla rilettura complessiva, con gli strumenti più aggiornati della linguistica, della filologia e della storia culturale, di Levi intellettuale-scrittore, misurandone i risultati sul suo presente e proiettandone la lezione sul futuro – spiega nell’articolo pubblicato nel numero monografico de L’Indice dedicato a Levi-. Obiettivo specifico è la realizzazione di un Vocabolario, o Thesaurus, che raccolga e ordini il corpus del lessico leviano a partire dal libro d’esordio, Se questo è un uomo (1947 e 1958). Da questo testo, fondamentale nella cultura mondiale del Novecento, saranno selezionate parole ed espressioni che hanno attraversato, acquistando via via nuove risonanze, l’intera opera di Levi e, attraverso Levi, sono state assunte nella lingua comune. Proprio per valorizzare la ricchezza delle combinazioni che è marca della lingua leviana, il Thesaurus assume come unità semantica non la singola parola, ma il sistema dei suoi rapporti entro la frase, così da rendere immediatamente visibili i legami che determinano il significato». I fondi per realizzare questo vocabolario leviano e le connessioni che il linguaggio utilizzato da Primo Levi ha con la tradizione letteraria nazionale e internazionale, oltre che l’influenza che ha avuto sul linguaggio parlato ammontano a circa 200mila euro.
IL CONVEGNO: LE PAROLE DI LEVI
Tutto ciò avrà una sua visibilità pubblica e scientifica il 7 e 8 novembre prossimi a palazzo Raimondi quando i maggiori esperti di Primo Levi si confronteranno nel convegno Le parole di Levi, in cui presenteranno i risultati delle loro ricerche. Incipit di tutto questo è Se questo è un uomo, in cui il lessico del libro d’esordio «contiene o prefigura – osserva Bricchi - quello delle opere che seguiranno: si pensi a voci come ‘sommersi’, ‘salvazione’ o ‘vergogna’ nel loro impiego iniziale e nel loro movimentato percorso pluridecennale; si pensi alla trama delle intertestualità, non solo letterarie, a cominciare da Dante e Manzoni (con la Bibbia, Vangeli inclusi, i due autori più presenti nell’opera omnia leviana), e da due classici quali Thomas Mann e François Rabelais, presenti nel primo libro e mai abbandonati in quelli a venire.
Non meno avventuroso è il percorso di opera in opera che si incontra tra le locuzioni e i vocaboli tecnico-scientifici (prelevati da aree diverse, dalla chimica alla zoologia, dalla botanica alla medicina e alla fisiologia), e sovente risemantizzati (un solo esempio: ‘stato limite’, riguardante la tecnologia dei materiali, ma che Levi adopera in accezione morale).
VOCABOLI CHIAVE E LINGUAGGIO COMPLESSO
Ciò che si intende mettere in moto è una riflessione che metta in luce la complessità nascosta del linguaggio di Levi e il contributo che l’autore ha dato non solo alla memoria storica, alla testimonianza, ma anche alla lingua italiana. E infatti osserva la coordinatrice del progetto Prin: «Dal punto di vista dei lettori, la lingua di Levi deve parte del suo fascino alla strenua limpidezza che ne è la cifra più evidente, alla capacità di trasmettere l’immagine di un paesaggio mentale ben governato – spiega -. Sappiamo in realtà che un aspetto chiave delle pagine di Levi risiede in un repertorio lessicale dove alla compostezza di superficie corrisponde una profondità ribollente di materiali delle più diverse provenienze. Agiscono infatti, distribuite con densità ineguale entro le varie opere, non meno di quattro lingue straniere (tedesco, francese, inglese, yiddish), cui si affiancano lacerti e brandelli di russo, polacco e altre parlate; la componente dialettale, con l’ulteriore diramazione della parlata giudaico-piemontese; i linguaggi tecnici e quelli scientifici; le neoformazioni e le invenzioni; il latino e il greco, che assumono il ruolo di sollecitare etimologicamente molte parole leviane; l’italiano letterario; una ricca stratificazione di fonti, citazioni e allusioni culturali; una serie di espressioni (a partire dalle più note: ‘zona grigia’, ‘violenza inutile’) che, attraverso Levi, sono entrate stabilmente nel nostro sistema culturale. Una pluralità che non contraddice, ma certo sfaccetta l’immagine superficiale di una prosa armoniosa e linguisticamente pacificata».
VERSO UN PORTALE DEDICATO ALLA LINGUA DI LEVI
Così nel Dipartimento, già sede del Centro Studi Gaddiani, un altro autore del Novecento italiano trova casa sotto il segno della filologia e della riflessione lessicale: «A completamento della mappatura più propriamente linguistica, il Thesaurus si avvarrà di due dispositivi-satellite: una sezione dedicata all’analisi filologica delle carte d’autore oggi consultabili, i cui risultati si riverseranno nei lemmi del Vocabolario stesso, che restituirà così – attraverso la storia di varianti, correzioni e ripensamenti – l’immagine dello scrittore al lavoro; e una sezione dedicata alla mappatura degli archivi editoriali, con particolare attenzione alla loro ricaduta su concepimento e scrittura dei testi leviani. Le tre risorse si integrano in un portale, disponibile a partire dall’autunno 2025, che intende proporsi come strumento, funzionale e costantemente aggiornato, per accedere alla lingua di Levi, e che sarà liberamente disponibile ai lettori, ai traduttori e agli studiosi.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris