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IL CONCERTO

Stauffer, il virtuosismo ha il calore dell’affetto

Al Summer Festival, applausi a Zhu (violino) e Pagano (violoncello). Toccante dedica a Meneses

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

11 Luglio 2024 - 10:35

Stauffer, il virtuosismo ha il calore dell’affetto

Il violinista Simon Zhu ed Ettore Pagano al violoncello nel cortile di palazzo Stauffer

CREMONA - L’Accademia Stauffer ha visto formarsi, nelle sue aule, tantissimi studenti, dal 1985 ad oggi. Tanti di questi hanno poi collezionato una serie di riconoscimenti prestigiosissimi, da premi internazionali a tournée in tutto il mondo.

Due di loro, Simon Zhu ed Ettore Pagano, sono tornati martedì sera nel cortile di palazzo Stauffer per il Summer Music Festival organizzato dall’Accademia, giunto alla terza edizione, e conclusosi ieri sera con la Bass night, a cura del nuovo docente del corso di contrabbasso, Alberto Bocini e dei suoi studenti.

Il violinista Simon Zhu, che si è formato con Accardo, ha vinto nel 2023 il Premio Paganini, il più importante premio violinistico al mondo, garantendosi poi una lunghissima serie di concerti a livello internazionale. Al suo ingresso, esegue il terzo e il quarto movimento della Sonata n.2 in la minore di Johann Sebastian Bach: due movimenti in cui ha potuto sfoggiare profondità interpretativa e brillantezza espositiva.

Una triade di Capricci di Paganini, poi - il 5, il 20 e il celeberrimo 24 - a consolidare l’abilità virtuosistica e il controllo del suono, mettendosi alla prova con il più celebre ‘percorso a ostacoli’ mai scritto per il suo strumento.

Il violoncellista Ettore Pagano - che si anche lui formato alla Stauffer - entra, invece, sulle note del Capriccio n.7 di Alfredo Piatti, l’equivalente violoncellistico della collezione paganiniana. Esegue con assoluta naturalezza e gestione del suono e dei colori. Dà il meglio di sé, poi, nella splendida Suite in re minore di Gaspar Cassadò.

Toccanti le parole con cui introduce il brano: «Dedico questa Suite e questo concerto al Maestro Antonio Meneses». È di pochi giorni fa, infatti, la notizia che, dopo dieci anni alla Stauffer, Meneses abbia dovuto lasciare la docenza a causa di una malattia. «Ha sempre tenuto molto ai suoi studenti - continua Pagano con la voce spezzata dalla commozione - e con la sua musica ha sempre cercato di trasmettere emozioni profonde».

Nella Suite, allora, si sente tutto l’affetto per il maestro, nella resa dei colori e delle atmosfere iberiche e latine, a cui il maestro brasiliano appartiene.

Insieme, Zhu e Pagano eseguono poi gli Otto pezzi per violino e violoncello di Reinhold Glière, e bissano con una meravigliosa Passacaglia di Händel, in cui emergono equilibrio e identità di intenti dei due giovani e bravissimi musicisti.

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