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IL LUTTO

Addio don Emilio Bini, scomparso a 82 anni

Ha servito per anni a Bozzolo, Cremona, Pizzighettone e Dosolo. Cordoglio tra la Diocesi, i fedeli e tra tutti coloro che lo hanno conosciuto

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

30 Giugno 2023 - 19:16

Addio don Emilio Bini, scomparso a 82 anni

BOZZOLO - La diocesi di Cremona ha perso don Emilio Bini, 82 anni, deceduto all'alba di oggi nella casa di riposo La Pace di Cremona, dove risiedeva da diversi anni. La notizia della sua dipartita ha suscitato cordoglio tra i fedeli e tra tutti coloro che lo hanno conosciuto. La camera ardente è aperta al pubblico nella casa di cura di via Massarotti. I funerali si svolgeranno lunedì alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di S. Pietro, nel suo amato paese d'origine, Bozzolo.


Don Bini era nato il 14 aprile 1941 a Marcaria. Il 22 giugno 1968, insieme a sei confratelli, era stato ordinato sacerdote, un momento di grande significato che ha confermato la sua chiamata divina. Il suo ministero ha preso avvio come vicario a Pizzighettone, dove ha trascorso un anno prezioso (1968-1969), per poi essere trasferito a Dosolo, dove ha servito la comunità con profondo impegno e dedizione per altri quattro anni (1969-1973).


La passione di don Bini per lo studio e la ricerca spirituale lo ha portato a conseguire una laurea in Teologia. Dal 1973 al 1985, ha ricoperto l'importante incarico di cappellano militare, diffondendo la sua fede e offrendo conforto spirituale ai soldati a Varese, Torino, Milano, Cremona e Alessandria. Il suo percorso di servizio lo ha portato a Milano, dove ha operato come collaboratore parrocchiale nella parrocchia di S. Bernardo nel quartiere Comasina (1986-1987). Successivamente, è stato assegnato alla diocesi di Pescia, dove, dal 1987 al 2005, ha guidato la parrocchia di S. Michele Arcangelo a Spianate (Lu). Durante questi anni, ha dimostrato capacità di ascolto e di compassione.


Nel 2005, don Emilio è tornato nella sua diocesi d'origine, stabilendosi a Bozzolo, fino a quando, alcuni anni fa, è stato trasferito a Cremona alla Fondazione La Pace, dove ha trascorso l’ultima fase della sua vita. «Un ecclesiastico di rango, semplice, cordiale, disponibile, mai altezzoso e di grande umanità – afferma il sindaco Giuseppe Torchio —. Di aiuto e collegamento con le referenze militari per il suo ruolo elevato di Cappellano. Disponibile e molto socievole. Si prestava per risolvere i problemi della gente. Ha coadiuvato gli arcipreti di Bozzolo con presenze nella celebrazione liturgica nelle varie chiese e alla Domus, fino al ritiro a Cremona. Sorridente e dotato di grande cordialità, ultimamente si muoveva con qualche difficoltà utilizzando, poi, al posto dell’auto, una mini city car, automezzo di piccole dimensioni che si guida senza patente che i fedeli avevano amabilmente appellato come il piccolo papamobile del nostro monsignore. È dispiaciuto averlo perso, a me e alla comunità». 

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