L'ANALISI
19 Marzo 2023 - 18:49
CASTELVETRO - Si chiama «Tappodivino» ed è la nuova iniziativa solidale messa in campo dall’associazione genitori GeKa, con la collaborazione di altri sodalizi del paese e degli oratori di San Giuliano e Croce Santo Spirito: grazie alla raccolta di tappi in sughero sarà possibile sostenere Amop, che si prende cura dei malati oncologici e finanzia la ricerca contro il cancro.
Il progetto è stato presentato ufficialmente in biblioteca, alla presenza degli amministratori comunali guidati dal sindaco Luca Quintavalla. «Tutto è possibile con la disponibilità dell’azienda Amorim Cork Italia di Pordenone, leader mondiale nella lavorazione del sughero – ha spiegato la presidentessa di GeKa, Francesca De Rossi –. Nel 2011 questa realtà ha avviato un progetto di raccolta dei tappi e del loro riciclo, donando un contributo economico per determinati quantitativi di tappi conferiti. Anche il ricavato della raccolta di Castelvetro verrà devoluto: appunto all’associazione Amop di Piacenza. Questo progetto ci piace molto perché ha una doppia valenza: ecologica, visto che si parla di raccolta differenziata di un materiale nobile come il sughero che altrimenti verrebbe gettato o sprecato, e solidale perché i proventi ci permetteranno di aiutare gli altri. Inoltre questa iniziativa è riuscita a mettere in rete tutte le associazioni del territorio per un obiettivo comune e trasversale».
Alla presentazione ha voluto partecipare anche la presidentessa di Amop, Romina Piergiorgi: «Da 20 anni investiamo i contributi ricevuti nella scienza e nel sostegno di personale medico ed infermieristico. Obiettivo futuro è quello di investire sulla medicina territoriale, su cui punta da sempre il professor Luigi Cavanna».
Attività commerciali, ristoratori e privati cittadini potranno contribuire alla buona riuscita del progetto semplicemente raccogliendo i tappi, che potranno essere conferiti in uno dei quattro contenitori già posizionati in vari punti di capoluogo e frazioni: si trovano in piazza del municipio vicino al monumento di Emilio Biazzi, alla baita degli alpini del quartiere Longo a Mezzano e presso i due oratori di San Giuliano e Croce.
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