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Caso Alika, un commento del sindaco Palladini scatena la bufera

La minoranza chiede le dimissioni, il circolo di FdI: "È un atto discriminatorio e ne prendiamo le distanze". Il primo cittadino si difende: "È stato un errore"

Gianluca Maestri

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redazione@laprovinciacr.it

01 Agosto 2022 - 17:41

Caso Alika, un commento del sindaco Palladini scatena la bufera

Il commento incriminato e il sindaco Palladini

VAILATE - È bufera sul sindaco Paolo Palladini, storico esponente locale della Lega entrato in carica nel 2014 con il pieno dei voti e riconfermato nel 2019 con altrettanto ampio consenso. Una bufera che ha origine da un commento che il primo cittadino vailatese ha scritto sotto un post sulla pagina Facebook del Corriere della Sera, nel quale il quotidiano nazionale racconta della manifestazione di Civitanova Marche promossa ieri dai conoscenti e dalla moglie di Alika Ogorchukwu, il 39enne venditore ambulante nigeriano picchiato a morte per futili motivi venerdì pomeriggio dall’operaio 32enne di origini campane Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, ora in carcere.

Il commento di Palladini, breve ma eloquente e molto poco oxfordiano (“Fuori dai c…..”), è stato subito notato ed in poco tempo ha fatto il giro del web, nell’indignazione generale. “Qua non si parla di immigrazione, non si parla di privilegi o di doveri non svolti: si tratta di una persona che è stata brutalmente uccisa per le vie del centro, sotto gli occhi di tutti e le telecamere di molti. È assurdo che un primo cittadino, che dovrebbe dare l’esempio, si permetta di scrivere un’atrocità del genere”: così uno dei commenti seguiti al fatto.

Da Vailate il gruppo civico di minoranza “TrasformAzione”, per bocca del suo portavoce Franco Cerri, chiede le dimissioni di Palladini e si dice pronto a presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti. “È ingiustificabile – affermano Cerri e colleghi - che una persona, a maggior ragione se ricopre la carica di sindaco, si possa permettere di discriminare il prossimo. Se a questo concetto, elementare, aggiungiamo la gravità del fatto di cronaca che ha scatenato la reazione riportata nell'immagine, ecco che da ingiustificabile si passa a imperdonabile. Denigrare il dolore di una famiglia e di un'intera comunità di fronte ad un efferato omicidio privo di senso non è un comportamento da primo cittadino. Vailate non ha fatto nulla di male per meritarsi questo. Chiediamo che il sindaco Palladini segua il naturale percorso che porta un rappresentante della pubblica amministrazione a dimettersi a seguito di un comportamento oggettivamente scandaloso ed annunciamo la mozione di sfiducia che presenteremo come gruppo ma, soprattutto, come cittadini offesi dalla mancanza di rispetto dimostrata dal sindaco in quest’occasione”.

Anche il circolo vailatese di Fratelli d’Italia si dissocia da quanto scritto da sindaco. “Prendiamo nel modo più assoluto – afferma il coordinatore Luciano Aiolfi - le distanze da quanto postato dal sindaco su Facebook. In merito ad una richiesta di dimissioni, ne parleremo e vedremo che posizione prendere”.

Anche la stessa maggioranza prende le distanze da Palladini: il vicesindaco e gli assessori nel prendere atto di quanto accaduto invitano il Sindaco ad una attenta riflessione e ritengono che lo stesso debba porgere pubbliche scuse.

Palladini, da canto suo, si difende. “Ho sbagliato – dice -. Stavo spulciando Facebook. Il mio commento non voleva di certo riferirsi alla manifestazione di Civitanova Marche ed era destinato ad un altro post ma l’ho inserito per errore in quello del Corriere della Sera, senza rendermene conto. Sono il primo ad essermi indignato per un fatto del genere, che condanno nella maniera più assoluta, e ci mancherebbe che non lo fossi. Non mi dimetterò perché è stato un errore di distrazione e me ne scuso”.

LA REAZIONE DI PILONI

Anche Matteo Piloni insorge contro Palladini tramite un post sulla sua pagina Facebook. Il consigliere regionale del Pd solleva dei dubbi sulla natura accidentale del commento del primo cittadino vailatese: "Francamente non so di che errore possa trattarsi. Certo è che, trovare un commento simile da parte di un Sindaco che dovrebbe rappresentare le Istituzioni, oltre ai suoi cittadini, e per di più di fronte ad un delitto così efferato, fa pensare. Che sui social si vomiti qualsiasi rigurgito di razzismo, rabbia e violenza, lo sappiamo. Purtroppo. Ma non si possono né devono giustificare in alcun modo".

Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni
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