Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

PENSIERI LIBERI

Ballando e cantando insieme siamo tutti meno ‘stranieri’

L’esperienza di ‘Musiche migranti’ prezioso strumento per una cittadinanza inclusiva e rispettosa

Fulvia Caruso (Prof. associato in Etnomusicologia delegato alla terza missione per Cremona UniPv)

04 Aprile 2023 - 05:25

Ballando e cantando insieme siamo tutti meno ‘stranieri’

pnesieri

CREMONA - Trasferitami da Roma nel 2008, mi sembrava che a Cremona non ci fossero stranieri, se non tra le fila delle numerose botteghe liutarie. Tuttavia, più familiarizzavo con la città più mi rendevo conto che gli stranieri residenti erano molti, solo che erano poco visibili. Utilizzo la definizione di stranieri residenti perché la parola migranti ha in sé una accezione di movimento che spesso non corrisponde a verità.

Gli stranieri che risiedono a Cremona sono qui da molti anni e si sono integrati perfettamente, pur mantenendo un forte legame con la propria cultura di origine. Così dal 2014, ho attivato un progetto di conoscenza delle musiche di queste persone e della diffusione della loro conoscenza. L’assunto di partenza è che entrare in contatto con una specifica musica significa automaticamente entrare in contatto con la cultura che l’ha prodotta, e dunque comprendere gli elementi universali che accomunano tutte le culture e allo stesso tempo apprezzare le diversità che le caratterizza.

La musica è un mezzo significativo non solo per dare forma a una nuova comprensione di un’identità culturale transnazionale, ma anche per intervenire in modo creativo per formare l’opinione pubblica sulla diversità culturale, etnica e religiosa nell'Italia contemporanea. Il progetto è ‘Musiche migranti’. Volevo rendere conto delle realtà musicali non italiane presenti sul territorio, allo stesso tempo rendendomi utile mentre raccoglievo dati. 

Una ricerca-azione, dunque, costituita da laboratori musicali transculturali nelle scuole; laboratori musicali nei centri di accoglienza; creazione di un archivio audiovisivo di eventi organizzati dalle comunità di residenti stranieri in cui è presente la musica.

I laboratori musicali transculturali sono rivolti a tutte le scuole, con l’obiettivo di migliorare nelle giovani generazioni un’idea di cittadinanza inclusiva e rispettosa attraverso la musica. I laboratori nei centri di accoglienza hanno l’obiettivo di aiutare i richiedenti asilo a gestire il limbo in cui si trovano. È così che abbiamo conosciuto gli Oghene Damba, gruppo fondato nel 2015 da Bawa Salifu, mediatore culturale attivo nella Caritas di Cremona. Africani di diversa provenienza fondono le proprie tradizioni per creare un’unica ‘musica africana’ che possa divertire loro e appassionare noi.

evento

Terza azione, la creazione di un archivio di eventi organizzati da associazioni e comunità di residenti stranieri. Molte sono le associazioni culturali che organizzano eventi, ma chiunque abbia il desiderio di immergersi per un poco in un altro Paese non deve fare altro che recarsi una domenica nella chiesa ortodossa di via Litta, nella chiesa di Bethel in fondo a via Dante, oppure allungarsi a Pessina Cremonese, dove si trova il Gurdwara (tempio Sikh) più grande d’Italia.

A cadenza mensile si possono invece ascoltare la Chorale Saint Michel Archanges de Cremona, attiva da quasi venti anni, attualmente presente nella chiesa di Migliaro, o i canti rumeni cattolici nella chiesa di San Bassano di via Bissolati. O ancora, sempre a Migliaro una volta al mese, i canti degli africani anglofoni.

Infine, a settembre la comunità senegalese appartenente alla confraternita Mouride festeggia il suo fondatore, cheikh Amadou Bamba, recitando (per noi cantando!) poesie religiose in arabo da lui stesso composte.

Con i miei studenti siamo sempre stati accolti benissimo dalle comunità, ma raramente ho visto esterni ad esse partecipare alle diverse iniziative.

Per questo nel 2019 ho lanciato la proposta al Comune e alle associazioni del progetto ‘Culture in dialogo’. L’intento del progetto, subito sposato da Comune, è quello di creare un dialogo tra la cultura materiale cremonese inscritta negli oggetti conservati nei musei civici e le tradizioni culturali immateriali del mondo che da tempo si sono consolidate nella città di Cremona e nella sua provincia. In questo modo le comunità e le loro tradizioni diventano protagoniste in eventi pensati specificamente per dialogare con la storia e le tradizioni del paese che li ha accolti.

Il progetto coinvolge il Museo Archeologico, il Museo di Storia Naturale e il Museo della Civiltà Contadina. Hanno aderito l’Associazione Senegalesi Cremona e Provincia, la Chorale Saint Michel Archanges de Cremona, e la Sikhi Sewa Society nel 2019 e l’Associazione rumena Ansamblul Trăistuța (comunità) e l’Associazione albanese Komuniteti Shqiptar nel 2022.

I visitatori possono muoversi liberamente all’interno dell’allestimento e dialogare con le persone presenti nelle diverse postazioni: il racconto delle leggende, la spiegazione di eventi storici, l’illustrazione di luoghi e contesti dei paesi di origine, le proprie esperienze di vita stimolano il pubblico a porre domande che innescano uno scambio interculturale. Ovviamente non poteva mancare la musica. In tutti gli eventi la musica è stata allo stesso tempo elemento forte di affermazione della propria appartenenza e elemento aggregante tra le comunità e i visitatori.

Soprattutto nel 2022, quando le scelte musicali si sono indirizzate prevalentemente su musiche da ballo, potendo quindi coinvolgere chiunque nella realizzazione di figure di danza.

Grazie all’impegno di Sara Dawalibi, mia laureanda, abbiamo creato un sito internet, perché quanto realizzato non finisse con gli eventi stessi. Il sito è stato pensato come un ‘archivio’ partecipato, un luogo di pubblicazione, in accordo con le associazioni e le comunità, di parte delle registrazioni realizzate negli anni nell’ambito del progetto ‘musiche migranti’.

Al momento è consultabile all’indirizzo (https://sites.google. com/universitadipavia.it/culture in dialogo),  ma stiamo lavorando ad un sito più professionale e che possa meglio accogliere le ulteriori documentazioni audiovisive. La ricchezza del nostro territorio è anche in questo: la compresenza di diverse sensibilità culturali che lo abitano. Siete tutti invitati a partecipare agli eventi di ‘Culture in dialogo’ 2023, ancora in via di definizione. Vi terremo aggiornati tramite i social e grazie al giornale La Provincia.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400