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AZZERUOLO (Crataegus azarolus L.)

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22 Aprile 2017 - 15:59

Appartiene alla Famiglia delle Rosaceae. L’azzeruolo è una pomacea minore appartenente alla famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia delle Maloideaeed al genere Crataegus. E' detto anche Lazzeruolo, Lazzarolo, Lazzarino, Lanzarola, Nazarella, Nazola, Lasarolo, Rasarolo, Pomo lazaren, Pom lazari, Cimbar, Pomo imperiale.

L’azzeruolo è presente da lunga data nell’area mediterranea e coltivato da secoli in Italia sia per il frutto che come pianta ornamentale. I frutti, maturi a settembre-ottobre e simili a piccole mele, erano molto apprezzati nelle tavole rinascimentali per l’aroma ed il gradevole gusto dolce-acidulo e sino al secolo scorso alimentavano in diverse zone italiane un certo commercio. Naturalizzato in alcune regioni, l’azzeruolo è attualmente molto raro in Italia e a rischio di estinzione.
L’area di origine è oggi difficile da definire con esattezza. Generalmente ritenuto originario dell’Asia Minore e centrale, viene talora considerato, almeno per alcuni ecotipi, nativo dell’area mediterranea. Attualmente la specie è diffusa dai Paesi del Mediterraneo (nord Africa, Spagna, Italia, sud della Francia, Malta, Creta, Isole dell’Egeo), all’Asia Minore e Iran, sino all’Asia centrale (Turkmenistan, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kirgizistan).
L’azzeruolo è considerata specie rustica; preferisce clima mite, posizioni soleggiate, suoli ben drenati, teme i terreni eccessivamente argillosi e soggetti a ristagni idrici. Coltivato in passato soprattutto nelle aree costiere della Francia meridionale e dell’Italia settentrionale, nell’Italia meridionale e nelle isole, è tuttavia presente anche in zone a clima più continentale, dove va impiantato in esposizioni favorevoli. La presenza di esemplari di azzeruolo è stata accertata di recente in diverse regioni italiane: Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Lazio, Molise, Campania, Puglia e Sicilia. La specie è dotata di una elevata resistenza alla carenza idrica; alcuni ecotipi sono diffusi anche in steppe aride e climi semi-desertici. Il germogliamento è piuttosto precoce (marzo-inizi di aprile) e può essere danneggiato da ritorni di freddo, mentre la fioritura tardiva (fine aprile-inizi di maggio) sfugge generalmente alle gelate primaverili. L’azione delle condizioni climatiche sulle caratteristiche qualitative del frutto è riconosciuta da tempo: un sufficiente accumulo di calore è infatti ritenuto necessario per ottenere frutti zuccherini e non eccessivamente acidi, in particolare per la varietà Azzeruolo bianco d’Italia, mentre la varietà Azzeruolo rosso d’Italia è più adattabile
PIANTA
L’azzeruolo è un piccolo albero o un arbusto deciduo, di lenta crescita, che può raggiungere gli 8-10 m di altezza. La chioma ha forma arrotondata o piramidale ed i rami sono più o meno tomentosi, inermi o con rare spine nelle varietà coltivate. L’azzeruolo è pianta di notevole valore ornamentale in parchi e giardini come esemplare isolato, per fioritura, fruttificazione e forma della chioma. L’azzeruolo era spesso piantato in filari lungo le strade delle case di campagna e nei poderi.

FOGLIE
Le foglie sono caduche, alterne, più o meno coriacee, con peduncolo breve, dotate di stipole poco persistenti. La forma del lembo fogliare e della stipola varia in dipendenza del tipo di ramo, a legno o a frutto, su cui è inserita. Nel ramo a frutto la lamina è cuneata o arrotondata alla base, lobata, con 1-3 paia di lobi a seconda della varietà. Il margine è pressoché intero o inciso all’apice. La pagina superiore è generalmente quasi glabra, lucida, quella inferiore verde pallido-grigiastro, glabra o pubescente.

FIORI
I fiori sono bianchi, con peduncolo breve e tomentoso, riuniti in numero di 5-25 in corimbi. Il fiore è pentamero, con calice tomentoso, 5 sepali brevi e triangolari, petali arrotondati, 2-3 stili e 16-27 stami. La fioritura si verifica generalmente da fine aprile alla prima quindicina di maggio, scalarmente nel corimbo e nella pianta e con differenze tra le varietà. Fiori e frutti si formano all’apice del germoglio dell’anno, originatosi da una gemma mista; dopo la raccolta dei frutti l’apice dissecca e una gemma laterale sottostante da origine alla crescita dell’anno successivo. La fioritura si verifica nelle prime settimane di maggio.

CULTIVAR
Le poche descrizioni pomologiche dei vecchi testi riportano alcuni nomi (in Italia, Azzeruolo rosso d’Italia, Azzeruolo bianco d’Italia, Azzeruolo giallo del Canada; in Spagna, Monstruoso e di Oriuhela; vengono inoltre citate le varietà Julieta e Fruto Blanco), che differiscono soprattutto per le dimensioni e la forma del frutto ed il colore della buccia.

FRUTTO
Il frutto è un pomo sferoidale, sferico-appiattito o quasi piriforme, con diametro di 2-2,7 cm, altezza fino a 3,5 cm, che contiene generalmente 2-3 semi rivestiti da tegumenti spessi e legnosi. Il peso del frutto varia dai 2-3 g ai 10-12 g nelle varietà coltivate. Il colore della buccia va dal giallo pallido al giallo intenso, talora soffuso di rosso, all’arancio-rosso, al rosso. La polpa è dolce, più o meno acidula, succosa, saporita ed aromatica a seconda della varietà. La maturazione si verifica a fine agosto-inizi di ottobre; i frutti possono essere conservati per qualche mese. Le azzeruole, simili a piccole mele, erano molto apprezzate nelle tavole rinascimentali e sino al secolo scorso erano oggetto di commercio in diverse zone italiane.I frutti sono dei piccoli pomi di 2-2.5 cm di diametro, con buccia di colore variabile dal giallo chiaro, all'arancio, al rosso e contenenti 2-3 semi.

USI
L’azzeruolo è specie multi-funzionale: è infatti pianta ornamentale, da frutto e medicinale. Come pianta decorativa in parchi e giardini unisce ai pregi estetici nelle fasi di fioritura e di maturazione l’edulità del frutto, consumato dall’uomo, ma che può anche avere l’importante funzione di alimentazione dell’avifauna. Come pianta da frutto, è coltivato in frutteti familiari e giardini in esemplari isolati, in filari o innestato in siepi di biancospino. I frutti possono essere ancora trovati in vendita in settembre ed ottobre, spesso a prezzi da ‘amatore’, nei mercati locali e nei negozi di primizie di alcune città. Vengono talora riproposti come ingredienti di ricette antiche e nuove, come confetture, marmellate e gelatine, insalate e macedonie di frutta; si utilizzano in pasticceria, si conservano sotto spirito e grappa. Le azzeruole consumate fresche sono dissetanti, rinfrescanti, diuretiche e ipotensive; la polpa ha proprietà antianemiche ed oftalminiche per il contenuto di provitamina A. Fiore e frutto contengono principi attivi ad azione cardiotonica, ipotensiva ed antiossidante, similmente al Crataegus monogyna ed oxyacantha. Le potenzialità della specie quale portinnesto per pero e melo idoneo ad aree aride sono state studiate recentemente. Le azzeruole vengono ancora vendute nei mercati locali e nei negozi più forniti di alcune regioni italiane.
Il decotto di fiori viene considerato come un rimedio efficace contro l’ipertensione. Il legno è impiegato per realizzare ornamenti in quanto risulta particolarmente duro e resistente.

I frutti oltre che ad essere mangiati crudi sono ottimi per la realizzazione di confetture. Per la preparazione si utilizzano 1 kg di purea di frutti precedentemente bollita a cui vengono aggiunti 2/3 di zucchero in peso dopodiché è necessario continuare la cottura a fuoco lento fino a che non si sarà raggiunta un consistenza omogenea.

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