L'ANALISI
26 Ottobre 2025 - 20:11
OSTIANO - Si chiuderà domani mattina con la messa solenne in onore del Santo Patrono la Fiera di San Gaudenzio, evento particolarmente sentito, tra i più importanti del nostro territorio. Una tradizione che si rinnova dal 1519 quando Ludovico Gonzaga, signore di Ostiano e principe di Bozzolo, istituì con apposito decreto la sagra di San Gaudenzio.
Una ricorrenza creata affinché gli ostianesi potessero venerare il loro patrono, il vescovo bresciano Gaudenzio, in modo festivo e approfittando della sagra per vantaggiosi scambi commerciali, in un periodo, la fine di ottobre, durante il quale il lavoro nei campi offriva una pausa e la recente vendita dei raccolti metteva in tasca agli ostianesi qualche soldo in più da spendere.
Da allora, da 506 anni, l’evento si rinnova, fondendo storia e modernità, fede e tradizione. E soprattutto offrendo un’articolata serie di proposte sia culturali che ricreative che anche quest'anno non hanno disatteso le aspettative.
Come consuetudine il momento più importante è stata la tradizionale cerimonia di consegna del cero: stamattina, partendo da Piazza Cavour, di fronte alla Porta Spinata, le autorità civili, accompagnate dalla banda Giuseppe Verdi di Gambara, si sono dirette verso la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.
Qui in rappresentanza simbolica della comunità di Ostiano il sindaco Canzio Posio ha offerto al parroco don Jonathan Guicciardi il cero votivo da porsi sull’altare di San Gaudenzio. Ma oltre alla tradizionale consegna del cero e la messa solenne, i festeggiamenti hanno avuto un programma intenso tra bancarelle, luna park e gli immancabili e spettacolari fuochi d’artificio nel Castello Gonzaga, oltre che tanti eventi nei locali e negli esercizi commerciali del paese.
Successo di pubblico anche per la mostra dedicata al Teatro Gonzaga, curata dalla Pro Loco di Ostiano. Un viaggio nella storia del Teatro Gonzaga, autentico gioiellino e fiore all’occhiello della comunità ostianese, per riscoprirne i fasti e il valore artistico. La mostra verrà aperta anche domani pomeriggio e domani sera alle 21 lo storico Carlo De Carli ed il maestro Alberto Regonini condurranno un incontro dedicato alla storia e alle peculiarità del Teatro Gonzaga che chiuderà la Fiera.
«La nostra sagra è un momento molto importante – ha spiegato il primo cittadino Canzio Posio – è un segno di comunità viva e orgogliosa delle proprie radici, particolarmente sentita e vissuta. Ogni anno richiama anche gli ostianesi che, per lavoro, amore o scelte di vita, vivono altrove. Quest’anno sono tornati ragazzi del paese che lavorano in Australia, in Inghilterra ed in altre zone lontane. È un grande segno di attaccamento ed appartenenza al paese natio, alla sua gente, alla tradizione, agli amici. Un richiamo davvero speciale che ci rende sempre particolarmente orgogliosi».
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