L'ANALISI
09 Maggio 2025 - 11:17
Sabato 17 maggio alle ore 16 in sala Puerari, tradizionale appuntamento culturale con l'Inner Wheel di Cremona presieduto da Resy Patti Tavazzani.
Una consuetudine di primavera arrivata alla decima edizione che quest'anno ha per tema: 'Cremona città di legno e argilla', un tema che vuole sottolineare come Cremona abbia utilizzato al meglio questi due elementi naturali di facile reperibilità e a costi accessibili per diventare quella che è. Gli atti del convegno sono stati raccolti in una pubblicazione ideata e curata da Riccardo Groppali, naturalista e ricercatore, che sarà distribuita al pubblico alla fine dei lavori.
Si tratta del X convegno multidisciplinare a carattere storico dell'associazione, curato e moderato dal Prof. Riccardo Groppali.
I relatori tratteranno diversi temi:
Riccardo Groppali: "Alberi nei filari e nei boschi cremonesi"
Gianluca Mete: "Come costruivano i Romani"
Fulvio Stumpo: "Il regalo del Po"
Marco Ermentini: "Mattoni e travi: toccare la materia viva delle costruzioni"
Giovanni Gusberti: "Legna per scaldarsi e cucinare nella campagna cremonese"
L'incontro è aperto al pubblico.
Riccardo Groppali e i relatori esploreranno i materiali usati nei secoli per la costruzione di Cremona: il legno ricavato dagli alberi lungo la riva del Po utilizzato per strutture lignee come le travi, per le case, i palazzi, per cucinare e per scaldare le case e poi l'argilla lavorata nelle numerose fornaci cremonesi per produrre i mattoni impiegati per costruire le mura della città, le case, i palazzi.
Autori dei saggi sono Groppali (Alberi nei filari e nei boschi cremonesi), Gianluca Mete (Come costruivano i Romani), Fulvio Stumpo (Il regalo del Po), Marco Ermentini (Mattoni e travi: toccare la materia viva delle costruzioni), Giovanni Gusberti (Legna per scaldarsi e cucinare nella campagna cremonese), la pubblicazione di chiude con un'appendice di Groppali dal titolo: Barche di legno sul Po e antichi alberi come combustibili.
Groppali apre il suo intervento con la storia della flora cremonese: le grandi foreste e boschi immensi, costellati da paludi: «Boschi e paludi erano però tutt’altro che improduttivi, perché le popolazioni originarie della pianura vi ricavavano gran parte del loro nutrimento: nei querceti venivano fatti pascolare i maiali, fiumi e paludi erano molto pescosi e la selvaggina abbondava ovunque, e chiunque fosse in grado di cacciarla poteva disporre liberamente di queste carni».
Mete ricostruirà i sistemi costruttivi dei romani «Tra tutte le forme di architettura che da cinquemila anni a questa parte hanno visto la luce, quella dei Romani è senza dubbio la più sorprendentemente ricca...Sebbene tali affermazioni possano sembrare a tratti eccessivamente di parte, è innegabile come la sapienza costruttiva antica e romana in particolare abbiano lasciato un segno così tangibile, materiale e immateriale al tempo stesso, che ancora oggi la sentiamo cosi straordinariamente vicina a noi».
Stumpo racconterà delle fornaci medievali e dell'argilla che definisce «un regalo del Po» e «delle fornaci che sono in luogo chiamato Mosa», il suo intervento si chiude con un'appendice sulla Ceramica Frazzi (in collaborazione con Francesca Berardi).
Ermentini restituisce ai laterizi e al legno da costruzione una vita propria, come venivano realizzati, come utilizzati, a cosa servivano: «Il laterizio era il fondamentale materiale di costruzione: mattoni, coppi e pavimenti. Le dimensioni venivano fissate dall’uso corrente».
Infine Gusberti fa un viaggio all'indietro nel tempo descrivendo sistemi di vita ormai perduti per sempre (forse): «Fino a non molti decenni fa il legno era la materia prima fondamentale per scaldare le case e cucinare il cibo, e nella campagna erano numerosi gli alberi tra i campi che potevano fornire questo prezioso materiale».
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