L'ANALISI
20 Marzo 2025 - 16:14
La rassegna culturale A immagine del Leone. Storia, istituzioni e architetture del potere a Crema in età veneziana è stata pensata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema per riunire in un unico programma la presentazione di due importanti volumi (Municipalia Cremae. Studi e percorsi di ricerca sugli statuti di Crema in età veneziana, con edizione della fonte, a cura di D. Edigati, E. Fusar Poli, A. Tira, Torino, Giappichelli, 2024; Simone Caldano, Crema tra Medioevo e Rinascimento. Il duomo e la sua piazza: fonti scritte, architettura, tessuto urbano, Mantova, SAP Editrice, 2025) e le celebrazioni per i cinquecento anni della ricostruzione del Palazzo Comunale (1525-2025). È organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo (Proposta di attività Terza Missione), la Pro Loco Crema, l’Uni-Crema e la Società Storica Cremasca.
L’iniziativa si pone in continuità con gli eventi realizzati nel 2021 per Venezia 1600 anni e nel 2023 per Bergamo, Brescia e Crema nella Lombardia veneziana con lo scopo di valorizzare uno dei periodi storici che più hanno influenzato il carattere di Crema, cioè quello dell’appartenenza alla Repubblica di Venezia (1449-1797).
La rassegna ha avuto inizio il 21 settembre 2024 si concluderà il 6 aprile 2025.
Sabato 5 aprile 2025 a partire dalle ore 9.15 nella sala dei Ricevimenti del Palazzo Comunale di Crema (piazza Duomo 25, Crema) si terrà il convegno Arte e architettura delle istituzioni di età veneziana. I 500 anni del Palazzo Comunale di Crema. Alla realizzazione dell’ottavo appuntamento della rassegna collabora il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA) dell’Università degli Studi di Padova.
Alle ore 9.00, prima dell’inizio della giornata di studi, fuori dall’Ufficio del Sindaco, sarà inaugurata la riproduzione della pala di Lazzaro Bastiani, Incoronazione della vergine tra i santi Bernardo di Chiaravalle e Orsola (Pala Barbariga), Bergamo (su concessione della Fondazione Accademia Carrara, Bergamo). La tavola fu commissionata da Bernardo Barbarigo, podestà di Crema dal 5 marzo 1487 all’8 agosto 1488, per una cappella privata fatta realizzare nel 1488 all’interno del Palazzo Comunale di Crema. Il dipinto è firmato da Lazzaro Bastiani (Venezia, 1429 circa – 1512) e datato 1490. Reca due stemmi della famiglia Barbarigo e le iniziali BB (Bernardo Barbarigo). I due santi Bernardo e Orsola sono i protettori rispettivamente del podestà e della moglie, Orsa Foscarini. Nel 1850 l’opera fu acquistata a Crema dal collezionista bergamasco Guglielmo Lochis (Mozzo, 1789 – Bergamo, 1859) ed è oggi conservata all’Accademia Carrara di Bergamo. Per quanto oggi noto, fu la prima opera d’arte veneziana a giungere a Crema. La riproduzione è stata stampata in occasione della rassegna A immagine del leone. Storia, istituzioni e architetture del potere a Crema in età veneziana, 2024-2025, grazie al contributo del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bergamo – attività di ricerca e terza missione.
Interverranno all’inaugurazione Fabio Bergamaschi (sindaco di Crema), Giorgio Cardile (assessore alla Cultura del Comune di Crema), Corrado Del Bò (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bergamo) e Francesca Pasquali (Prorettrice alla comunicazione e immagine di Ateneo, Università degli Studi di Bergamo).
PROGRAMMA
Ore 9.00, fuori dall’Ufficio del Sindaco
Inaugurazione della riproduzione della pala di Lazzaro Bastiani, Incoronazione della vergine tra i santi Bernardo di Chiaravalle e Orsola (Pala Barbariga), Bergamo alla presenza di Fabio Bergamaschi (sindaco di Crema), Giorgio Cardile (assessore alla Cultura del Comune di Crema), Corrado Del Bò (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bergamo) e Francesca Pasquali (Prorettrice alla comunicazione e immagine di Ateneo, Università degli Studi di Bergamo).
Ore 9.15, Sala dei Ricevimenti
Presiede: Elisa Sala (Università di Brescia)
Il Palazzo del Comune di Crema nel XVI secolo: lo specchio di una comunità in crisi
Simone Caldano (Università del Piemonte Orientale)
Il 20 aprile 1525 fu posata la prima pietra del nuovo Palazzo Comunale di Crema. Presto il cantiere si arenò a causa della grave crisi economica, che coinvolgeva l’intera Repubblica di Venezia. Nel 1536 il podestà Gritti potè riavviare i lavori, che si conclusero nel 1547. Verosimilmente la progettazione non fu affidata a un architetto di spicco, ma fu gestita dai quattro provveditori alla fabbrica.
La fabbrica di Palazzo Comunale: le trasformazioni di metà XX secolo
Martina Lazzari (Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova)
L’intervento si propone di documentare e contestualizzare le trasformazioni architettoniche novecentesche del Palazzo, con particolare riferimento agli interventi degli anni cinquanta e sessanta. Sulla base di una documentazione fotografica inedita e di un primo approfondimento sulle fonti d’archivio, si delineeranno le fasi e il dibattito che hanno portato alle scelte progettuali; con un breve cenno al contesto culturale in cui si inseriscono le trasformazioni. Il contributo intende porre le basi per un approfondimento documentale e una lettura organica degli interventi.
Interventi pittorici e decorativi nel Palazzo Comunale tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento
Gabriele Cavallini (Società Storica Cremasca)
Le fonti e i documenti ci tramandano una serie di interventi decorativi e pittorici di numerosi artisti, locali, ma non solo, all’interno degli edifici comunali medievali e di quelli edificati a partire dal 1525. L’impronta del dominio veneto è sancita da un dipinto di Lazzaro Bastiani destinato alla cappella del palazzo del Podestà, poi spostato in Santa Maria della Croce. Fra Quattro e Cinquecento si registrano numerosi di interventi di maestranze locali impegnate nella realizzazione di pitture decorative e di ‘trementine’. Vincenzo Civerchio è autore di una tela raffigurante San Marco, trafugata dai francesi dopo il 1509 e portata in Francia. Nel nuovo Palazzo Comunale si segnala l’affresco realizzato da Carlo Urbino dedicato a Renzo da Ceri e alla Battaglia di Ombriano del 1512, ora perduto.
Podestà, nobili e benefattori: le tele del Palazzo Comunale di Crema fra Sei e Ottocento
Filippo Piazza (Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova)
Matteo Facchi (Società Storica Cremasca)
Negli ambienti del Palazzo Comunale di Crema si conservano ventidue dipinti datati fra il Sei e l’Ottocento, opera di vari pittori tra cui Gian Giacomo Barbelli e Pietro Racchetti. Si tratta in prevalenza di ritratti di amministratori pubblici, gentiluomini e benemeriti della comunità di Crema. Alcune tele sono già state studiate e pubblicate, altre sono inedite. L’intervento si propone uno studio unitario della collezione in vista di una catalogazione completa.
Gaetano Previati e Gli ostaggi di Crema (1879), nuove indagini e scoperte
Elisabetta Staudacher (Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano)
Thierry Radelet (Laboratorio di restauro e analisi Thierry Radelet)
Il Museo Civico di Crema e del Cremasco conserva il dipinto Gli ostaggi di Crema di Gaetano Previati (Ferrara 1852 – Lavagna 1920) di proprietà della Pinacoteca di Brera di Milano. Quest’opera, con cui il pittore ferrarese concluse il percorso formativo presso l’accademia braidense nel 1879, aggiudicandosi il prestigioso ‘Premio Canonica’, è stata di recente oggetto di un articolato studio sia storico-artistico che tecnico, attraverso indagini di diagnostica non invasiva. Si tratta, infatti, del dipinto con cui Previati ha esordito pubblicamente mostrando già una concezione artistica innovativa che lo porterà a essere uno dei principali protagonisti delle poetiche simboliste e un precursore delle ricerche d’avanguardia di inizio Novecento.
«Concorso per opera di pittura da destinare alla sala del Consiglio Comunale»: Gli ostaggi di Crema (1962)
Alessandro Barbieri (conservatore del Museo Civico di Crema e del Cremasco)
Nel 1962 il Comune di Crema bandì un importante concorso per la creazione di un imponente dipinto destinato ad abbellire la Sala del Consiglio del Palazzo Comunale. Il soggetto: l’epico assedio di Crema del 1159-1160 da parte dell’imperatore Federico Barbarossa. Nove talentuosi artisti locali risposero alla sfida, presentando dei grandi bozzetti (100 x 300 cm). Tra loro, Giuseppe Perolini emerse vittorioso, mentre Carlo Fayer, Rosario Folcini e Gianetto Biondini ricevettero solo un rimborso spese. Tuttavia, la giuria non mancò di sottolineare la qualità del lavoro di un quarto pittore, Ugo Bacchetta, suggerendo all’Amministrazione Comunale di acquistare anche la sua prova, poiché ritenuta «di particolare interesse pittorico e compositivo». Quest’ultimo bozzettone, transitato in collezione privata, è stato anch’esso recentemente acquisito dal Comune di Crema, che ha così contribuito a soddisfare quell’invito auspicato esattamente sessantatré anni fa dalla commissione giudicatrice del concorso.
Ore 14.30, Sala dei Ricevimenti
Presiede: Alfredo Viggiano (Università di Padova)
Crema e le sue epigrafi: le insegne podestarili del Museo Civico e del Palazzo Comunale
Francesco Tommaseo (Museo Civico di Crema e del Cremasco)
Il Museo Civico di Crema e del Cremasco e il Palazzo Comunale di Crema conservano numerose testimonianze epigrafiche di diversa natura, riconducibili a un arco cronologico che attraversa i secoli dal XV al XIX. Sopravvissute al tempo e salvaguardate da diversi restauri, alcune di queste targhe marmoree commemorano la consueta usanza di onorare l’operato dei podestà e capitani della Serenissima al termine del loro mandato. L’intervento si propone di indagare l’origine di questi manufatti, contestualizzando le circostanze in cui vennero commissionati e operando una catalogazione in termini cronologici degli epitaffi lapidei che ci sono pervenuti.
Magistrature e spazi del potere a Crema in età veneziana
Alan Sandonà (Università di Bergamo)
Con questa relazione si intendono presentare la struttura e gli equilibri assunti dall’amministrazione municipale di Crema durante la dominazione marciana. Le principali magistrature e uffici saranno raccontati con riguardo alle loro funzioni, ai rispettivi ambiti d’azione (fisici e giuridici) e alle reciproche dinamiche di interazione, emergenti dalle fonti normative e dalla prassi.
Le cattedre della città. Maestri, scuole e lettere a Crema nella prima età moderna
Enrico Valseriati (Università di Padova)
Sin dai giorni successivi alla dedizione a Venezia (1449) a Crema le autorità civiche s’impegnarono nel finanziamento di cattedre pubbliche e semi-pubbliche per impartire lezioni di grammatica e retorica latina alla cittadinanza. Attraverso le provvisioni della comunità, l’intervento mira ad analizzare come il Comune di Crema, spesso di concerto con i rettori veneziani, abbia sostenuto gli studia humanitatis in città, favorendo l’attività intellettuale di maestri e letterati locali e forestieri.
Orizzonti di gloria? Riflessioni sul carteggio ‘ungherese’ del capitano Giovanni Battista Benvenuti (1683-1693)
Paolo Maria Amighetti (Università di Bergamo)
L’Archivio Benvenuti di Ombriano conserva le lettere che il militare Giovanni Battista Benvenuti, impegnato nell’assedio di Vienna e nelle successive operazioni contro il Turco, inviò ai familiari dal fronte. La fonte epistolare, ricchissima di informazioni sulla vita militare di quel tempo, restituisce per giunta tutta la complessità delle ‘reti’ di relazione di un aristocratico ‘di provincia’ proiettato in uno scenario di respiro europeo. La scelta di battersi sotto le bandiere asburgiche si rivela anche in questo caso parte di una strategia di affermazione culminante, dopo anni di servizio nell’esercito imperiale, col conseguimento del titolo comitale.
«Una sollevazione tale nel popolo che metteva paura». Il tumulto del 19 maggio 1750
Alberto Fassina (Università di Trento)
Francesco Sforza Benvenuti pubblicava nel 1859 la Storia di Crema riservando un capitolo del secondo volume ai violenti e tragici avvenimenti che sconvolsero la città tra il 1750 e il 1751. L’intervento si propone di ripercorrere il tumulto di popolo scoppiato per mancanza di pane il 19 maggio 1750, accostando alla cronaca del frate agostiniano Bernardo Nicola Zucchi la documentazione rinvenuta all’Archivio di Stato di Venezia.
CURRICULA
Elisa Sala
Ricercatrice a tempo determinato tipo B (RTDB) in Storia dell’Architettura (CEAR-11/A già ICAR/18) presso l’Università degli Studi di Brescia – DICATAM con incarichi di didattica nel corso di ‘Storia dell’architettura contemporanea’ e di ‘Storia delle tecniche architettoniche’. Dall’ottobre 2022 è abilitata a professore di seconda fascia, settore concorsuale 08/E2. Coinvolta in programmi di ricerca nazionali e internazionali, indirizza i suoi studi verso la conoscenza del costruito storico, soprattutto in ambito bresciano e lombardo, la cultura architettonica e i suoi protagonisti tra secondo Cinquecento e primo Novecento; ha avviato studi sul tema del rapporto tra musica e architettura.
Simone Caldano
Dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Tra il 2017 e il 2022 ha operato tra le Università degli Studi di Ferrara, di Firenze e di Roma (La Sapienza) in qualità di docente a contratto di Storia dell’architettura e di assegnista di ricerca. Oggi insegna a contratto Storia dell’arte medievale presso l’Università del Piemonte Orientale. Le sue pubblicazioni sono dedicate prevalentemente all’architettura religiosa tra Piemonte, Liguria e Lombardia tra XI e XV secolo. Membro della Società Storica Cremasca, ha pubblicato il volume Crema tra Medioevo e Rinascimento. Il duomo e la sua piazza: fonti scritte, architettura e tessuto urbano (Mantova, SAP Editrice, 2025).
Martina Lazzari
Architetto specialista in beni architettonici e del paesaggio, dal 2024 è funzionario della Soprintendenza di Cremona, Lodi e Mantova, con competenza sul territorio di Crema. Durante gli anni di specializzazione post laurea ha approfondito i temi dell’analisi e dell’intervento sul costruito, nonché della fruizione e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico. Dal 2019 al 2024 ha svolto attività professionale, collaborando alla progettazione e direzione lavori di interventi di restauro di complessi monumentali, giardini ed aree archeologiche.
Gabriele Cavallini
Dottore di ricerca in Storia dell’Arte, docente presso le scuole superiori e guida turistica. Ha contribuito alla fondazione della Società Storica Cremasca e ha collaborato a diversi testi scientifici e a cataloghi di musei. Nei suoi studi si occupa di arte lombarda dal Quattrocento al Seicento, di museologia e di collezionismo. Ha lavorato come catalogatore SIRBeC e per l’Arcidiocesi di Milano.
Filippo Piazza
Dottore di ricerca in storia dell’arte. Dal 2017 è funzionario della Soprintendenza di Cremona, Lodi e Mantova, con competenza anche sul territorio di Crema. Dal 2021 è docente a contratto di Storia dell’arte moderna presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nella sede di Brescia. Membro del comitato scientifico della rivista «Insula Fulcheria», ha all’attivo vari studi dedicati alla pittura lombarda e veneta tra Cinquecento e Settecento. Di recente ha pubblicato una monografia (Morcelliana, 2024) incentrata sui maestri bresciani specializzati nell’esecuzione di ‘architetture dipinte’ nel Seicento. Ha curato due importanti mostre: su Giacomo Ceruti (2017) e sul Rinascimento a Brescia (2024).
Matteo Facchi
Dottore di ricerca in Storia dell’Arte. Nel 2010 è stato tra i fondatori della Società Storica Cremasca di cui attualmente è il presidente. Dal dicembre 2017 al dicembre 2019 ha rivestito il ruolo di conservatore – storico dell’arte del Museo Civico di Crema e del Cremasco. Nei suoi studi si è occupato principalmente di pittura lombarda di Sei-Settecento e di scultura lapidea, fittile e lignea dal Quattrocento al Settecento. Dal 2017 è contitolare della Libreria Cremasca, dal 2023 è membro della redazione di «Insula Fulcheria» e dal 2024 della Commissione Arta Sacra della Diocesi di Crema.
Elisabetta Staudacher
Storica dell’arte milanese, specializzata nello studio dell’arte italiana del secondo Ottocento e del primo Novecento, è responsabile dell’archivio storico della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano. Curatrice di mostre e di pubblicazioni dedicate ad artisti del XIX secolo, è impegnata nello studio e nella valorizzazione di Gaetano Previati ed è autrice di vari contributi sull’artista ferrarese tra cui il volume “L’arte è fatta per chi la capisce”. Lettere di Gaetano Previati nell’archivio della Permanente di Milano, Bergamo, Leonardo J. Edizioni, 2023.
Thierry Radelet
È nato in Belgio dove ha conseguito i suoi studi primari. Si è specializzato nel campo del restauro di opere policrome su tela e su tavola in Italia (San Servolo a Venezia e Palazzo Spinelli a Firenze). Si è dedicato, in seguito, al restauro di icone trascorrendo un lungo periodo nei monasteri del Monte Athos e di Istanbul. L’apporto delle conoscenze tecniche allo studio scientifico delle opere d’arte gli ha permesso di lavorare in questo ambito stimolando l’interesse e la collaborazione di ricercatori e storici dell’arte nonché di restauratori. Dal 2004 al 2008 ha insegnato Tecniche di Analisi Multispettrali alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Torino, insegnamento proseguito, dal 2008 al 2013, presso il Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali ‘La Venaria Reale’. Dal 2005 al 2011 è stato inoltre responsabile del laboratorio di IMAGING del Centro per la Conservazione e Restauro ‘La Venaria’. Nel 2001 ha aperto un proprio laboratorio di restauro e analisi multispettrali e lavora per enti pubblici e per privati. La sua esperienza è da anni riconosciuta a livello internazionale. Ha appena concluso un lavoro di diagnostica di oltre un anno presso il Museo del Louvre.
Alessandro Barbieri
Dottore di ricerca in Storia dell’arte. Dal 2018 è docente a contratto del Laboratorio di Riconoscimento Dipinti per il corso di laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2020 è conservatore storico dell’arte del Museo Civico di Crema e del Cremasco. Dal 2023 è membro della redazione della rivista Insula Fulcheria. Ha partecipato come relatore a convegni e conferenze e presenta un buon numero di pubblicazioni, articoli e schede, in riviste e cataloghi di musei e mostre nell’ambito della Storia dell’Arte Moderna, con un prevalente interesse per temi di scultura, plastica e oreficeria. Negli ultimi anni ha inaugurato e curato due cicli di mostre dedicati alla valorizzazione e alla fruizione delle collezioni civiche cremasche: Depositi esposti (2022, 2023, 2025) e Nuove acquisizioni (2024).
Alfredo Viggiano
Professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova. Ha indagato i rapporti tra Venezia e i sudditi di Terraferma e da mar nel XV e XVIII secolo, nonché la storia istituzionale veneziana in età austriaca, con riferimento alle dinamiche di controllo e di polizia. Tra le sue pubblicazioni: Governanti e governati. Legittimità del potere ed esercizio dell’autorità sovrana nello Stato veneto della prima età moderna, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova, Treviso 1993 e, più di recente, ha curato Perizie repubblicane. Pratiche di scrittura, idiomi politici, usi della memoria nella Repubblica di Venezia (secc. XV-XVIII), Mediterranea, Palermo 2024 (con Giovanni Florio).
Francesco Tommaseo
Ha studiato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ha conseguito una laurea magistrale in Storia dell’Arte nel 2024 con una tesi in Storia della Letteratura Artistica. In particolare, l’elaborato ha affrontato lo studio di una silloge epigrafica del primo Cinquecento milanese, indagata dal punto di vista filologico e codicologico ed esaminandone i risvolti nell’ambito antiquario e collezionistico locale. È attualmente insegnante di lingua e letteratura italiana e lingua latina presso il Liceo Racchetti Da Vinci di Crema.
Alan Sandonà
Dottore di ricerca in Storia del diritto medievale e abilitato all’esercizio delle funzioni di professore associato, è attualmente ricercatore presso l’Università degli studi di Bergamo, dove insegna di Storia del diritto medievale e moderno e Storia del diritto e della procedura penale. È direttore esecutivo della rivista di studi giuridici, storici e antropologici «Fundamental rights» e collabora, quale redattore e referee con diverse riviste scientifiche storico giuridiche. Tra i suoi principali interessi di ricerca, confluiti nella pubblicazione di monografie, articoli, traduzioni ed edizioni di fonti, vi sono la storia della codificazione civile, della pubblicità immobiliare e del contratto in età contemporanea, nonché l’esperienza giuridica della terraferma veneta in età medievale e moderna. Esperienza, quest’ultima che ha indagato con particolare riguardo al diritto statutario delle comunità cittadine, distrettuali e valligiane d’area lombarda e veneta e all’amministrazione della giustizia civile nelle realtà bresciana, cremasca, vicentina e bergamasca.
Enrico Valseriati
Dal 2024 è professore associato in Storia moderna presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova. Ha dedicato la mia attività di ricerca soprattutto alla cultura, al diritto, alla politica e alle istituzioni della Repubblica di Venezia durante la prima Età moderna, con particolare riguardo ai ceti dirigenti, alle élites sociali, alla materialità degli spazi pubblici. Più di recente, si è occupato di storia del Risorgimento, collaborando con istituzioni museali e società storiche specializzate nel tema. Ha maturato esperienze in università e istituti di conservazione italiani ed esteri, costruendo una vasta rete di relazioni internazionali. Si interessa inoltre di editoria, di valorizzazione del patrimonio culturale, di Public History e di Didattica della storia.
Paolo Amighetti
Dottore di ricerca con certificazione aggiuntiva di Doctor Europaeus in Scienze della Persona e della Formazione (Indirizzo Storia e letteratura), è docente a contratto per l’a.a. 2024-2025 presso l’Università degli Studi di Bergamo (Dipartimento di Lettere, Filosofia e Comunicazione). Membro della redazione di «Mo.Do. Rivista di Storia Scienze Umane e Cultural Heritage» e della segreteria di redazione di «Cheiron». Si occupa di storia politica delle élites nobiliari della Terraferma veneziana, dei micro-principati dell’area gonzaghesca, di storia delle corti. Sta inoltre lavorando a una bibliografia delle edizioni delle opere a stampa di Paolo Sarpi tra Sei e Ottocento.
Alberto Fassina
Laureato in Scienze Storiche (2023) all’Università degli Studi di Padova, è attualmente dottorando del corso ‘Culture d’Europa. Ambiente, spazi, storie, arti, idee’ dell’Università di Trento, con un progetto di ricerca intitolato: I linguaggi della violenza: tumulti armati nello Stato da terra veneziano del XVIII secolo. I suoi interessi di studio vertono sul controllo dell’ordine, sulle contestazioni popolari e sulla storia delle polizie d’età moderna, con un’attenzione particolare allo Stato da terra della Serenissima.
EVENTO SUCCESSIVO
Domenica 6 aprile 2025
Visite guidate al Palazzo Comunale di Crema
Organizzate da: Pro Loco Crema
Guide abilitate: Simone Caldano e Gabriele Cavallini
Punto di ritrovo: Pro Loco Crema (piazza Duomo 22, Crema)
Orari di partenza: 10.00, 11.00, 15.00, 16.00
Durata: 1 ora
Costo: gratuite
Prenotazione obbligatoria: 0373 81020, info@prolococrema.it
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MOBILITATI PER LA PALESTINA
TRA CASALMAGGIORE E COLORNO. IL VIDEO
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Data di inizio 6 settembre 2025 - 21:30
Terza edizione del mini festival di fine estate
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Data di inizio 7 settembre 2025 - 08:00
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