Torna il Piacenza Jazz Fest, XXII edizione, uno dei festival più prestigiosi e attesi a livello nazionale e per la prima volta porta con sé un titolo: “Fearless”.
“Fearless” non è solo un titolo, è un invito a lasciarsi andare e a divertirsi con la musica. Un'avventura senza limiti, dove il jazz, con la sua innata capacità di sperimentare e innovare, diventa il passaporto per un viaggio musicale unico e sempre diverso.
Il Piacenza Jazz Fest, con questa scelta, invita tutti a slacciarsi le cinture di sicurezza delle proprie abitudini per tuffarsi in un mare di note, pronti a scoprire nuovi orizzonti sonori.
“Fearless” è un mantra che invita a volare alti senza paura. Un festival che ci invita a liberare la mente e a lasciarci trasportare dalla musica, come su un'altalena che ci solleva da terra per vivere un'esperienza leggera e gioiosa, dove il jazz diventa un compagno di avventure pronto a sorprenderci e a farci emozionare.
Sabato 1° marzo sarà il momento del concerto inaugurale allo Spazio Le Rotative con i Calibro 35 e il loro innovativo progetto “Jazzploitation”. La band porterà sul palco un mix travolgente di jazz, funk e sonorità cinematografiche, rendendo omaggio alle colonne sonore italiane degli anni ’60 e ’70 con una reinterpretazione piena di energia e creatività.
Riconosciuti in tutto il mondo comeuno dei progetti più cool della scena musicale alternativa italiana, iCALIBRO 35(Tommaso Colliva, Massimo Martellotta, Enrico Gabrielli e Fabio Rondanini) sono diventati un vero e propriopunto di riferimento della scena nazionale ed internazionale.
Nati comeprogetto di ricerca sui suoni della golden age delle colonne sonore italianein poco più di quindici anni di attività sono riusciti a produrre benotto album, a firmare svariatecolonne sonore– tra cui quella per l’acclamata serie “Blanca”, sonorizzare il palinsesto di Radio Uno e IsoRadio, a dedicare progetti speciali a musica nota e meno nota – tra cui il monumentale “Scacco al Maestro” dedicato ad Ennio Morricone, a esserecampionati da pesi massimi dell’hip hop come JayZ, Dr Dre e Timbalande a condividere il palco con artisti come Sharon Jones, Tundercat, Sun Ra Archestra, Muse, JET e moltissimi altri.
È ora arrivato per iCALIBRO 35un ulteriore momento di sperimentazione e ricerca, una virata – sempre nel loro stile – verso un territorio più volte sfiorato in questi anni e che ora la band ha deciso di esplorare, quello del jazz.JAZZPLOITATIONè l’avventura di Calibro nel jazz ma non è un progetto jazz. È come se Colliva, Martellotta, Gabrielli e Rondanini diventassero deirapinatorinellabanca del jazz: si entra, si afferra ciò che si può e poi si scappa, seminando gli inseguitori per poi fermarsi, togliersi il passamontagna, aprire i borsoni e trovarci dentro un sacco di cose di valore da riciclare.
C’è ilgroove, l’interazione tra i musicistie l’improvvisazione; ci sonorepertori noti e altri più oscuritutti da scoprire, ci sono le radici di tante cose attuali che dall’albero maestro si sono allontanate e c’è laricerca costante e irrefrenabile del suono. Ci sono un sacco di ingredienti con cui il jazz ad un certo punto decide di mescolarsi per prenderedenominazioni ibridecome jazz funk, soul jazz e jazz rock.
JAZZPLOITATIONè la riscoperta del repertorio di etichette e artisti una volta bistrattato ma diventato adesso di culto: da Idris Muhammad a Biob James, da Grover Washington Jr a Kudu, da CTI a Blue Note Breakbeats.
InJAZZPLOITATIONci sono i mostri sacri e gli underdog, c’è il jazz prestato al cinema italiano coi compositori che guardano i sogni a stelle e strisce e il jazz che attraversa le generazioni, si ibrida, e prende nuove forme che diventeranno le nuove milestones per quelli che vengono dopo.