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Coro & Ensemble Voz Latina "PARANÁ, un fiume che canta"

Concerto di musica sudamericana per il 30° anniversario di Alac

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30 Novembre 2021 - 17:58

Coro & Ensemble Voz Latina "PARANÁ, un fiume che canta"

Voz Latina

Venerdì 3 dicembre alle ore 19:00

Concerto di musica sudamericana

per celebrare il 30° anniversario di Alac

e il 20° anniversario della Fondazione Comunitaria

della Provincia di Cremona

 

Coro & Ensemble Voz Latina

 

ENSEMBLE VOCALE
Myrta Montecucco, soprano
Vera Milani, soprano
Isabella Di Pietro, alto
Maximiliano Danta Texeira, alto
Leonardo Moreno, tenore
Roberto Rilievi, tenore
Gregorio Stanga, baritono
Franco Celio, baritono
Piermarco Viñas, baritono


ENSEMBLE STRUMENTALE
Luciana Elizondo, canto e viola da gamba
Rosita Ippolito, viola da gamba
Fabio Gionfrida, contrabasso
Lorenzo Colace, chitarra
Andrés Langer, pianoforte, fisarmonica, siku
Marco Zanotti, percussione
Maximiliano Danta Texeira, flauto dolce e cornetto
Giulia Gavi, flauto dolce


CORO
Soprani: Ilaria Abruzzi, Laura Bosio, Carmen Cafasso, Cristina Carpeggiani, Laura Lombardi, Gabriella Maglia, Irene Salvadori, Chiara Talamazzini.
Abiti: Laura Apollo, Dolores Bizzarro, Laura Gamba, Giulia Gavi, Silvana Loccisano, Elide Lodi, Alessandra Santilli, Letizia Tira.
Tenori: Cristian Custode, Marcello Giaccu, Alberto Pasino, Daniela Schweizer. Maximiliano Baños, direzione
Maximiliano Baños: direzione


Il Paraná, dal guaraní “parente del mare”, è un fiume che attraversa gran parte del Sudamerica e nel suo percorso verso il mare segna confini tra il Brasile, il Paraguay e l’Argentina.
La presenza costante dei corsi d’acqua, che guidano la vita e i sogni degli uomini, ci fa pensare che noi stessi siamo le loro sponde e che il fiume non scorre solo tra limiti geografici, ma anche tra paesaggi più intimi, come le emozioni di cui quei fiumi sono complici fraterni. E una gran parte di noi, come litorale affettivo, si riconosce nei paesaggi e nelle sonorità nate dal legame tra il nostro Paraná e un altro grande fiume di cui tutti gli altri sono affluenti: il fiume del tempo, di cui parlava Eraclito.
All’inizio di questo viaggio di gestazione delle sonorità, compaiono autentici personaggi da epopea: il popolo originario, i Guarani. Creatori di una cultura che presenta ancora tanti enigmi per l’antropologia moderna, cercatori della “terra senza male”, furono capaci di creare una lingua, un corpus di miti cosmogonici, una metafisica e un’etica sociale degne di ammirazione.
E con loro, i Gesuiti, grandi artisti e maestri, che introdussero la musica barocca europea, facilitando la convivenza nelle riduzioni (missioni gesuite), e realizzando qualcosa di raro e complesso: trasferire ed inculcare in altri popoli un linguaggio musicale, un sistema di codici e una totale autonomia nella fabbricazione e l’utilizzo di strumenti, come pure nel canto corale. La natura delle riduzioni era spirituale e civile al tempo stesso: si trattava di villaggi di indios guaraní, che i gesuiti cominciarono a fondare all’inizio del Seicento lungo i fiumi Paraná, Paraguay e Uruguay, in un territorio attualmente diviso tra Argentina, Brasile e Paraguay, per una superficie di circa 350mila chilometri quadrati.
Per completare il mosaico etnico che ha dato vita a un’identità musicale complessa, progenie di un suono ritmico e melodico inconfondibile, in cui spiccano ritmi come: chamamé, guarania, litoraleña, milonga, candombe… fu imprescindibile l’apporto della corrente migratoria mitteleuropea. Come si può facilmente intuire, questa musica non ha molto in comune con quella dei Guarani, né con quella delle missioni gesuitiche, ma è stata la lingua guaraní a darle la sua cadenza inconfondibile.

"...cercando l'etimologia delle parole guarani, non troviamo altre lingue, non arriviamo al rumore di altre parole, ma al silenzio della Natura. Forse il Guarani è stata la prima lingua parlata dagli esseri umani, forse è nata imitando la realtà ed è per questo che è così semplice, nella sua complessità, perchè la natura fa le cose nel modo più semplice... è fuor di dubbio che il Guarani non discenda da nessuna lingua, semplicemente "nasce" nel modo più naturale dalla pura osservazione del mondo..."

 

Con il sostegno di: Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona

Patrocinio e collaborazione: Comune di Cremona

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