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JUKEBOX GRIGIOROSSO

Neri a metà, ma grigiorossi al cento per cento

La Cremo perde, ma esce tra gli applausi: partita vera, giocata con orgoglio e carattere contro una Juve che ha dovuto sudarsi ogni pallone. Vardy illumina lo Zini, Spalletti si agita, i tifosi capiscono: stavolta si è perso, ma con dignità

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

02 Novembre 2025 - 13:53

CREMONA - Se la sua squadra perde, il tifoso torna a casa di umore nero. La Cremo ha perso, e per la prima volta allo Zini, ma il tifoso grigiorosso è tornato a casa di umore nero solo a metà. Perché la sua squadra stavolta si è battuta, niente a che vedere con la resa incondizionata con l’Inter, la Juve i punti se li è dovuti sudare fino in fondo.

E dire che l’inizio era stato più choccante ancora che con i nerazzurri, quando il gol dopo sei minuti era stato preso un po’ come alibi per la prestazione impalpabile. Ebbene, stavolta si è beccato gol dopo appena un minuto e mezzo. Ma stavolta la partita tutta in salita la Cremo se l’è sgobbata con orgoglio e carattere, è rimasta in partita con faticoso puntiglio, e quando il raddoppio bianconero sembrava averle sbattuto la porta in faccia una volta per tutte lei invece in partita ci è tornata, con quel magnifico gol di Vardy che è stata la cosa più bella dell’intera partita.

E la Juve a quel punto è dovuta ricorrere a tutto il suo mestiere per neutralizzare l’ultima parte dell’incontro, sfruttando anche la stanchezza affiorata nei grigiorossi nel finale della terza partita in una settimana, affrontata con una rosa rosicchiata fino all’osso dagli infortuni.

Se Spalletti, alla prima sulla panchina bianconera, ha fatto quel po’ po’ di sceneggiata per un fallo laterale, vuol dire che tranquillo non era di sicuro.

Rispetto alla partita con l’Inter, la Cremonese ha saputo assorbire l’immediato svantaggio con diversa compostezza, resistendo a una Juve che aveva fretta di chiuderle il conto.

E dire che c’erano difficoltà supplementari, come quelle di Floriani ancora impiegato a sinistra per mancanza di un rimpiazzo mancino di Pezzella. Sveglio Audero in un paio di situazioni critiche, sveglio Nicola nel paio di aggiustamenti che hanno rimesso la squadra in grado di dire la sua nella prima parte del secondo tempo, e sveglissimo Vardy nello sfruttare il lancio di Dennis per vincere il duello muscolare con Gatti, puntare su Di Gregorio e infilarlo con un diagonale magistrale.

In Jamie la squadra ha trovato non solo un uomo gol, ma anche un leader che detta l’esempio.

Risultato a parte, unica nota stonata della partita, se permetti, le maglie delle due squadre. Invece di grigiorossi contro bianconeri, si sono visti neri contro celeste. Un ballo in maschera che a me suona come una mancanza di rispetto per i tifosi. Ma i tifosi invece di ribellarsi comprano seconde, terze e quarte maglie, quindi alla fine è vero che malcostume mezzo gaudio, come diceva Totò.

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