L'ANALISI
18 Dicembre 2025 - 05:01
Matteo Bianchetti
CREMONA - Dalla Serie B alla A sono intramontabili. Da un campionato all’altro sono rimasti in campo senza soluzione di continuità, a rappresentare lo zoccolo duro di una squadra che nel suo dna aveva già i cromosomi idonei a cimentarsi nel massimo campionato.

Quando mancano quattro turni al termine del girone di andata è assodato che Matteo Bianchetti, Federico Bonazzoli, Jari Vandeputte e Tommaso Barbieri sono la prosecuzione di un progetto cominciato nell’estate 2024 e rappresentano il filo conduttore con la squadra che ha vinto i playoff della serie cadetta. A loro si potrebbe unire comodamente Michele Collocolo, purtroppo messo fuori gioco da quella lesione muscolare che lo riporterà in squadra con l’anno nuovo.
Grazie alla qualità e alle doti dei fantastici quattro, la Cremonese oggi si gode i frutti di scelte di mercato azzeccate, operate con competenza e conoscenza. I quattro sono ormai diventati parte dell’undici titolare su cui Davide Nicola fa affidamento per ogni partita.
Il capitano Bianchetti e Bonazzoli hanno portato con sé l’esperienza, perché nel loro curriculum l’esperienza in Serie A era già presente. Vandeputte e Barbieri sono il nuovo che avanza, sono i deb che davanti hanno ancora spazio per crescere.
Bianchetti a Cremona aveva già vissuto la massima serie e contro il Lecce ha toccato quota 220 presenze in grigiorosso: una volta superati i gravi problemi alla schiena che rischiavano di compromettergli la carriera, nessuna società ha mai creduto in lui così tanto quanto la Cremonese. Il numero di presenze collezionate testimonia la validità stessa del giocatore perché nessun allenatore passato all’ombra del Torrazzo lo ha mai escluso dal progetto tecnico, che si trattasse di giocare in B o in A. Oggi con 1135 minuti in 14 gare l’esperto difensore resta uno dei pilastri della Cremonese. Dalla difesa alta di Stroppa a quella più bassa di Nicola, per Bianchetti un posto in campo finora c’è sempre stato.

Bonazzoli invece è sceso in campo 12 volte quest’anno per un totale di 792 minuti: la sua presenza fissa è cosa recente, si sta consolidando da qualche settimana. Per tre volte infatti non ha giocato e per quattro volte gli è stato concesso solo uno spezzone di gara. Il rendimento della punta però è notevole, grazie ai 5 gol e all’assist sfornati fino a questo momento. Il giocatore bresciano ha detto che il calcio che si pratica in Serie A esalta di più le sue caratteristiche, ma ha giocato poco finora? Può darsi, perché Nicola nella prima parte del campionato ha variato spesso le coppie offensive prima di puntare decisamente sul duo Vardy-Bonazzoli, ma è anche vero che l’anno scorso Stroppa aveva concesso a Bonazzoli solo 581 minuti in 15 gare e i gol segnati erano solo 3 (6 quelli totali a fine stagione).
I due elementi che invece oggi si sono rivalutati parecchio e che premiano le scelte della società sono Vandeputte e Barbieri. Il belga alla prima esperienza in A ha già giocato 1043 minuti grazie a 15 presenze durante le quali ha sfornato 5 assist. Il giocatore è un debuttante che può solo crescere all’apice della sua carriera, che oggi conta 57 presenze con la maglia della Cremonese. Le difficoltà incontrate l’anno scorso al suo arrivo a Cremona ormai sono un lontano ricordo. Vandeputte è l’anima della mediana grigiorossa e ormai si è consacrato come jolly che ha abbandonato la fascia per gestire il traffico più al centro del gioco. Fisicamente non ha incontrato difficoltà ad adattarsi alla nuova categoria che non aveva mai conosciuto prima e la sua nuova dimensione lo esalta.

Si può dire lo stesso anche di Tommaso Barbieri che nella parte finale del campionato di Serie B è uscito in un crescendo di prestazioni connotate da esplosività e fisicità (la rete segnata di potenza contro il Sassuolo in Serie B è stata un gioiello spettacolare). L’esterno destro ha avuto un avvio difficile: il turno di squalifica da scontare, quindi l’infortunio. Nicola ha schierato Zerbin senza mai nascondere che avrebbe voluto un Barbieri in forma fin dall’inizio. Il tecnico ha invece dovuto attendere che il giocatore arrivasse alla condizione ottimale prima di schierarlo e contro il Bologna si è vista la sua migliore prestazione con tanto di assist per Vardy. Il prossimo step del giovane esterno sarà imparare a gestire le sue prove a seconda dell’avversario, delle situazioni e delle sue condizioni.
Tra gli intramontabili meriterebbe un cenno - come premesso — anche Michele Collocolo che si è fermato mentre stava prendendo confidenza con la nuova categoria. Solo il rientro in campo e una maggiore continuità contribuirà a rivalutare il valore del centrocampista che in maglia grigiorossa sta cercando di raggiungere la completa maturazione.
Discorso diverso e per certi versi contrario invece quello riguardante Franco Vazquez. La scorsa estate la trattativa è rimasta aperta a lungo, perché la Cremonese non ha mai negato di voler puntare sul suo talento ma con un utilizzo differente rispetto alla gestione Stroppa. Il Mudo ha accettato di ritornare in Serie A a nove anni di distanza dall’ultima esperienza e la rete alla seconda giornata contro il Sassuolo ha lasciato pensare che la visione di gioco dell’argentino fosse un’arma imprescindibile per la squadra. Con il tempo la Cremonese è riuscita a trovare una sua dimensione convincente anche senza il supporto di Vazquez che resta in attesa di altre occasioni.
Attorno a Bianchetti, Bonazzoli, Vandeputte e Barbieri giostra una squadra del tutto rinnovata, costruita con elementi essenziali al calcio che vuole portare avanti Nicola, mai così avanti in classifica dopo 15 giornate in tanti anni di carriera. Il traguardo della salvezza, una volta che sarà raggiunto, farà scattare in automatico i riscatti di Zerbin, Terracciano e Payero: saranno loro i primi acquisti dell’anno prossimo se la Cremonese ripartirà ancora nel massimo campionato.
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