L'ANALISI
08 Dicembre 2025 - 19:26
Il sindaco Nicola Cavatorta e il municipio di Viadana
VIADANA - Si infiamma lo scontro politico in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. «Nel 2026 lasceremo un ente più solido e migliore rispetto al passato, il vero fallimento è stata l’ultima amministrazione a guida Pd, che ha lasciato al Comune grane e debiti», dice l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Cavatorta, in risposta alle critiche che sono state mosse nei giorni scorsi dai rappresentanti locali del Partito democratico.
In occasione della presentazione del candidato sindaco Lidia Culpo, Stefano Bini ed Enos Pradella, rispettivamente segretario e capogruppo consiliare Pd, hanno dato un giudizio molto negativo dell’amministrazione Cavatorta, affermando: «Il risultato degli ultimi cinque anni è sotto gli occhi di tutti: un fallimento».
A stretto giro di posta, dal municipio arriva la replica: «Premesso che a parlare sono i numeri, l’amministrazione comunale garantisce che lascerà alla cittadinanza un ente sicuramente migliore di come era stato trovato nel 2015. All’epoca, il debito totale del Comune ammontava a circa 14 milioni di euro, già nel 2019 era sceso sotto i 9 milioni di euro e quest’anno dovrebbe, al 31 dicembre, attestarsi sui 6,5 milioni di euro, nonostante in questi anni siano stati aperti mutui per la causa Italgas (già parzialmente estinto) e per la manutenzione straordinaria delle strade. In particolare, in questi ultimi cinque anni va ricordato che grazie alla liquidazione della società GiSi e l’introito di finanziamenti ottenuti da bandi vinti e fondi Pnrr, le casse comunali hanno incassato circa 9 milioni di euro, destinati ad investimenti, il tutto senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini in quanto la pressione tributaria è rimasta pressoché invariata nell’ultimo decennio».
Fatte queste precisazioni di ordine amministrativo e contabile, la seconda parte della replica punta il dito contro le amministrazioni comunali a trazione Pd che hanno governato Viadana prima del 2015: «Se proprio si vuole parlare di fallimenti, tra le prime grane che l’amministrazione guidata da Giovanni Cavatorta aveva dovuto affrontare, vi è stata senza dubbio la Stu (Società di Trasformazione Urbana), creazione delle amministrazioni a guida PD, partecipata al 100% del Comune e in ultimo indebitata per più di 4,5 milioni di euro».
La Stu era una società nata per urbanizzare una vasta area accanto al Parco commerciale e alla zona industriale Gerbolina, per mettere a disposizione delle imprese terreni a prezzi calmierati e favorire ulteriori insediamenti industriali e commerciali a Viadana. Un’operazione, però, che era riuscita solo in minima parte, con la maggioranza dei terreni rimasta invenduta. «A causa della situazione finanziaria e patrimoniale della Stu, di cui tra l’altro la neo candidata sindaco Pd Livia Culpo fu presidente, nel 2017 l’allora consiglio comunale diede mandato di procedere alla presentazione da parte della società medesima dell’istanza di fallimento in proprio», concludono dal Comune.
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