L'ANALISI
07 Dicembre 2025 - 05:30
A ogni azione corrisponde una reazione: è la base teorica del terzo principio della dinamica codificato da sir Isaac Newton già nel 1687. Come abbiamo imparato fin dalle prime battute a scuola, questo assunto significa, in parole molto povere, che ogni qualvolta un corpo A esercita una forza su un altro corpo B (azione) allora il corpo B esercita una forza uguale in modulo e direzione, ma di verso opposto, su A (reazione). Pur con la premessa che le dinamiche umane sono meno prevedibili di quelle della fisica, si può tessere un’interessante analogia di comportamenti se il ‘corpo’ in questione è quello sociale. Ne abbiamo un esempio in casa nostra, in tema di sicurezza. Con una premessa. Negli ultimi mesi se ne è parlato moltissimo per alcuni episodi legati a scorribande di gruppi di giovanissimi e per la recrudescenza dei furti per strada e nelle abitazioni private sull’intero territorio provinciale. Ma non si è mai veramente superata la soglia dell’emergenza; semmai si è registrato un aumento di inquietudine sociale legata più alla percezione di insicurezza che a una effettiva recrudescenza di comportamenti criminosi. Fondamentale la decisa reazione delle istituzioni — dalla Prefettura alle forze dell'ordine —, degli enti locali e degli stessi cittadini, che in molti casi hanno organizzato legittime reti di controllo sociale, come i gruppi WhatsApp, senza peraltro mai arrivare a proporre iniziative orrende come le ronde, delle quali si è parlato a sproposito in altre zone d’Italia. Il grado di civiltà e maturità di una società si misura anche da questa cosa. Tanto impegno ha portato la provincia di Cremona nell’Olimpo di quelle più sicure d'Italia.
Nell’ultima rilevazione del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle 107 province italiane relativa all’anno che va per chiudersi, Cremona ha effettuato un balzo in avanti di ben 13 posizioni sulla già significativa collocazione dell’anno precedente: dal 19° al sesto posto. Un ottimo risultato in un quadro complessivamente rassicurante, in cui incidono sia il basso indice di litigiosità, ossia le cause civili iscritte ogni 100mila abitanti (quarto posto nazionale), segno del grado di civiltà del rapporto tra i cittadini, e anche l’alto tasso di attenzione istituzionale verso i comportamenti antisociali. Un risultato non arrivato per caso o per fortuna, ma grazie a un impegno costante di controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, impegnate fortemente con uomini e mezzi, e a importanti investimenti delle amministrazioni locali in termini di nuove tecnologie.
L’ultimo esempio in ordine di tempo è freschissimo: appena l’altro giorno la nuova sala operativa al Comando della Polizia locale di Cremona, nuovo atto di una lunga teoria di iniziative che hanno portato alla sistemazione e al rinnovo dell’apparato di telecamere attive sul territorio cittadino. Un sistema ‘sveglio’ 24 ore su 24, una rete che ora conta 109 telecamere, di cui 81 di proprietà del Comune, tutte collegate al sistema e disponibili per tutte le forze dell’ordine. Di recente è inoltre avvenuto il collegamento anche delle 14 telecamere del parcheggio multipiano di via Dante. Un maggior numero di dispositivi di videosorveglianza all’avanguardia e il flusso continuo di immagini ha richiamato la necessità di adeguare i vecchi schermi e di sostituirli con un nuovo ed innovativo videowall in grado di governare efficientemente le numerose telecamere, sfruttando anche le potenzialità dell’intelligenza artificiale. «Un fiore all’occhiello della Lombardia e un Corpo tra i più efficienti della regione», come ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Romano La Russa. Un riconoscimento che vale doppio: perché arriva da un paladino della sicurezza, esponente di una giunta di segno politico opposto a quella del Comune di Cremona. Segno che per certi argomenti contano i fatti più dell’appartenenza politica.
«Le ultime telecamere acquistate e quelle che prenderemo hanno un’ottica di ingrandimento di 32 volte, vedono anche a distanze di 250 metri con condizioni climatiche sfavorevoli come la notte, la nebbia o la fitta pioggia battente e sono in grado di riconoscere anche un viso oltre 100 metri di distanza», ha sottolineato l’assessore comunale Santo Canale. Il nuovo sistema consente ampi margini di implementazione nel rispetto della privacy dei cittadini. Una volta collaudato, spiegano in Comune, in via sperimentale si farà ricorso in modo massiccio all’intelligenza artificiale per rendere sempre più proattivo il sistema. A partire dalle aree più critiche della città, si installeranno direttamente sulle camere i software basati sull'intelligenza artificiale, capaci di leggere anomalie nei comportamenti delle persone inquadrate, come per esempio le risse, oppure di individuare soggetti con in mano armi e coltelli. In casi come questi sarà lo stesso sistema a generare un alert in grado di ottenere gli interventi necessari da parte delle forze dell'ordine nel minor tempo possibile. L’impegno massiccio in termini di sicurezza non riguarda il solo comune capoluogo, ma l’intera provincia. È di poche settimane fa l’annuncio del Comune di Castelleone di implementare del cinquanta per cento la dotazione di telecamere attive sul territorio, una decisione che segue quella analoga di molte altre amministrazioni. All’avanguardia a livello nazionale sono i Comuni cremaschi, che complessivamente possono contare sullo ‘sguardo’ di una rete di 760 telecamere che già comunicano tra loro. È di metà novembre la decisione dell’Area omogenea e del suo braccio operativo Consorzio.it di attivare, in collaborazione con l’università di Bari, nei Comuni di Crema, Pandino e Castelleone, un test di impiego dell'intelligenza artificiale simile a quello ora proposto a Cremona che, una volta adeguatamente istruito, saprà segnalare in autonomia situazioni di rischio. Che il sistema funzioni già adeguatamente è dimostrato dalle cronache che riportiamo sul giornale di oggi. Grazie a un ottimo lavoro investigativo e alle immagini delle telecamere attive nella zona interessata, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cremona hanno individuato e arrestato quattro cittadini romeni componenti di un sodalizio criminale internazionale collegato ad altri assalti in Italia e all’estero, protagonisti di un raid notturno in piazza Roma; allo stesso modo i carabinieri di Crema hanno individuato e denunciato un 42enne ritenuto responsabile di un tentato furto alla scuola di Pianengo. Mettendo a terra la ‘lezione' di sir Isaac, prevenire significa aver meno guai da curare. Un chiaro rapporto di causa-effetto.
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